AVARIA GENERALE//GENERAL AVERAGE

 L’istituto dell’avaria generale concerne tutti gli interessati alla spedizione marittima, ovvero il proprietario o noleggiatore della nave ed il proprietario o proprietari del carico.

Nel corso del viaggio possono verificarsi circostanze per le quali il comandante della nave deve assumere tutte le iniziative giudicate necessarie per la salvezza comune. Dette iniziative comportano generalmente esborsi di danaro e/o sacrifici volontari. A titolo di spese, ad esempio, potranno aversi quelle di sosta forzata in un porto di rilascio o quelle conseguenti all’intervento di altre navi, rimorchiatori, ecc., per assistere, rimorchiare o salvare la nave in pericolo. A titolo di sacrifici, i danni provocati a parte del carico nel corso delle operazioni di spegnimento di un incendio, il getto di parte del carico, il danneggiamento volontario di parti della nave, i danni subiti dalla nave incagliata, nel corso delle operazioni di disincaglio.

Spese e sacrifici danno origine alla dichiarazione di avaria generale o comune e la loro entità verrà ripartita in quota, tenendo conto del valore della nave, del carico e dei noli relativi al viaggio.

 

TRECCANI: AVARIA

https://www.shippingitaly.it/2021/04/01/ever-given-tutti-gli-aspetti-assicurativi-connessi-e-conseguenti-allincaglio-nel-canale-di-suez/

Presentato da Romano Pisciotti

ROMANO PISCIOTTI

Suez Canal Toll Fee

How Much Do Ships Pay for Transit?

HISTORY

TOLL CALCULATORS

 

The Suez Canal Authority (SCA) is set to lose over $10m in revenue from container lines routing vessels via the Cape of Good Hope rather than its waterway.

According to new Alphaliner research, “the number of containerships that have opted to use the Cape route and bypass the Suez Canal has risen to a historic peace-time high,” including at least 20 sailings on the Asia-Europe, Europe-Asia and North America east coast-Asia trades.

“A unique combination of a container tonnage surplus and rock-bottom bunker prices has increasingly prompted ocean carriers to avoid the canal – and thus its fees,” the analyst noted today.

Lines using cheaper Cape of Good Hope route will cost Suez Canal $10m

presented by Romano Pisciotti

Egypt’s SUMED oil pipeline approaches traders hit by Suez blockage

SUMED links the Red and Mediterranean Seas with a capacity of over 2.5 million barrels per day. About 1.3 million bpd flowed through the system in 2018, the US Energy Information Administration said.
The pipeline is majority-owned by Egypt’s state oil company EGPC while Saudi Aramco, the Kuwait Investment Authority and Qatar Petroleum have smaller shares.

 

Simon Rose, co-founder and chief executive officer of Dahlman Rose & Co., discusses the outlook for seaborne trade through the Suez Canal and importance of the SuMed pipeline transporting crude…

Presented by Romano Pisciotti

offshore single point mooring
SPM

Arab Petroleum Pipeline Co. has established a fully equipped product hub at their Ain Sukhna complex on the Red Sea Coast in Egypt. The hub includes both onshore and offshore facilities. The onshore facility comprises 61 product storage tanks with a total capacity of 2,125 million m³, and two 50 km long unidirectional pipelines to the city of Suez. The diameter of the individual product storage tanks varies from 21 to 59 m.

The offshore facility comprises a jetty and berths (500-160,000 DWT) including a topside pipeline and other auxiliaries. The hub includes an offshore single point mooring for very large crude carriers (VLCC), connected via a sea pipeline. The offshore facility is intended to accommodate future expansions to handle up to 24 million tonnes per annum of various products.

‘Colli di bottiglia’ nelle catene di approvvigionamento

Le immagini della Ever Given, la nave cargo arenatasi nel Canale di Suez, bloccando una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, hanno fatto in poche ore il giro del mondo.

….in poche ore il prezzo del barile sui mercati ha superato i 60 dollari: un aumento del 5%. E se non ci saranno tempi certi sul ripristino della normale circolazione su una cosa tutti concordano: più la situazione si protrarrà, peggiori saranno i danni.

Nell’era delle comunicazioni digitali, del 5G e della competizione per semiconduttori e terre rare, l’incidente di Suez e l’incidenza dei ‘colli di bottiglia’ nelle catene di approvvigionamento aggiunge nuovi timori per la tenuta delle supply chains, che durante la pandemia hanno già mostrato tutta la loro vulnerabilità e che di nuovo oggi, con i vaccini, pongono interrogativi tutt’altro che trascurabili. 

Furti ad opera di pirati, attacchi terroristici, ostilità belliche, incidenti navali: il blocco anche temporaneo di uno di questi passaggi, con conseguente collasso delle relative forniture, può generare uno shock sui mercati energetici, spingendo in alto i prezzi.

COLLI DI BOTTIGLIA

 

PRESENTATO DA ROMANO PISCIOTTI

Una dimostrazione di quanto siamo dipendenti da quello che succede nel mondo

“La situazione impatterà in modo particolare su quelle aziende che avevano optato per una catena della fornitura corta e non dispongono di un ampio stock di prodotti”

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Romano Pisciotti: Ci siamo ubriacati di “just in time” di teorie sulla fabbrica “magra” e per mettere in atto queste false promesse di utili mirabolanti abbiamo messo in atto una globalizzazione selvaggia, piegata più alla fantafinanza e agli utili a breve termine, senza pensare al “sistema paese” e alla stabilità economica.

La riduzione dei costi…ci costa lacrime e sangue ogni volta che salta una rotella del diabolico ingranaggio.

Assembliamo auto con parti costruite in Cina o rimbalziamo per mezzo mondo macchinari che aggiungono quote di valore in una catena che unisce bassi costi di produzione e grandi rischi, disoccupazione nei paesi industrializzati e, spesso, bassa qualità.

Per alimentare la teoria della globalizzazione abbiamo dovuto abbattere i costi di trasporto costruendo mega navi, spesso messe in cantiere con sovvenzioni pubbliche, abbiamo modificato porti, sempre con spesa pubblica, per ricevere questi giganti del mare…tutti pagheremo per una folata di vento che ha messo in difficoltà la “EVER GREEN.”

I marittimi hanno già pagato in termini di riduzione del personale a bordo e riduzione di stipendi, per rincorrere, al ribasso, le paghe di marinai d’acqua dolce.

Abbiamo creato un sistema che premia gli azionisti e distribuisce i costi su tutti.

Abbiamo globalizzato le pandemie e i disastri tenendoci l’incubo della disoccupazione…e tante altre rogne. Il conto economico, a livello mondiale, quadra, mentre noi affondiamo in questo mare grande che non rispetta confini, leggi o il benessere sociale.

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“La corsa al gigantismo navale, che continua a caratterizzare la strategia dei grandi gruppi che controllano il trasporto di merci in container (e quindi di tutti i principali beni di consumo), e che sono impegnati da anni a ordinare navi portacontainer sempre più grandi, ha creato un circolo vizioso che sta facendo emergere una fragilità senza precedenti storici nel mercato marittimo. In 5 anni la flotta mondiale per il trasporto merci è cresciuta del 37%, con tassi annuali anche del 10%, a fronte di una recessione economica mondiale e di una flessione nel tasso di sviluppo anche della Cina, oltre che dei principali Stati che avrebbero dovuto alimentare il rilancio dell’economia globale. 10% annuo contro una crescita media del 2% nel Pil mondiale. In queste cifre sono sintetizzati interrogativi inquietanti relativi alla corsa, tutt’oggi in atto, a nuove navi sempre più grandi e alle conseguenze che questa corsa genererà anche in sistemi paese…”

(Convegno Federagenti dedicato al tema delle grandi navi)

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Il blocco del canale di Suez causato dall’incagliamento di una delle più grandi navi al mondo, la portacontainer Ever Given della compagnia Evergreen, sta generando un vero e proprio effetto valanga su tutto il commercio globale, e in particolar modo su quello europeo. E di conseguenza anche il porto di Genova, il primo porto del paese, osserva con “orrore” le notizie in arrivo dall’Egitto, dove la situazione sembra essere, paradossalmente, “in alto mare”.

Un vero tsunami su tutta la filiera italiana – sottolinea Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto – la situazione potrebbe risolversi tra diversi giorni e provocherà seri problemi per la gestione delle scorte. Da Suez passano ogni settimana circa 50 mila contenitori diretti in Europa, e questo blocco sta facendo saltare tutte le schedule e le programmazioni, con attese dilatate anche di giorni“. Molte navi, infatti, stanno optando di aggirare il blocco rispolverando l’antica rotta di circumnavigazione dell’Africa “con un allungamento dei viaggi di 7-8 giorni – sottolinea Botta – cosa che con ogni certezza farà registrare rincari sul costo della merce trasportata“.

Ma non solo: “Una volta che la situazione si sbloccherà Suez bisognerà capire come ripartirà al programmazione, con un probabile aumento dei noli e problemi con la gestione dei container vuoti“. Una situazione che con buone probabilità porterà a congestionare i porti con gravi conseguenze sulla logistica sia in banchina che sulla strada. “Sarà un’ulteriore mazzata per il settore del trasporto – ci spiega Giuseppe Tagnocchetti di Trasportounito – già ora, in termini di mancanza di lavoro, visto che stanno saltando gli sbarchi, e dopo perchè si teme la congestione dei terminal, con lunghe attese dei nostri trasportatori che quindi lavoreranno in diseconomia e con pesanti disagi“.

Insomma una vera è propria bufera incastonata nel Mediterraneo e che, secondo Bloomberg, costa 9,6 miliardi di dollari al giorno: attraverso il canale di Suez passa il 12% del commercio marittimo mondiale, e l’8% del trasporto petrolifero. Dirette al nostro paese passano merci per un valore di 88 miliardi l’anno, vale a dire 241 milioni al giorno: “La situazione impatterà in modo particolare su quelle aziende che avevano optato per una catena della fornitura corta e non dispongono di un ampio stock di prodotti – sottolinea Nicola Capuzzo

https://www.genova24.it/2021/03/blocco-del-canale-di-suez-effetto-tsunami-sul-porto-di-genova-253625/?fbclid=IwAR0Ow0W4zXOD27YaQa3rXK0miZk2ccYf7uXmtvh8OyI0zE0MgpSEUtYMStk

Raddoppio del Canale di Suez, giornata storica in Egitto

È in corso, in Egitto, la cerimonia per l’inaugurazione del raddoppio di un tratto del Canale di Suez. Presente il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha percorso le acque del Canale a bordo di una storica imbarcazione, lo yacht Mahroussa, tra le navi più antiche al mondo ancora in servizio. Alla cerimonia, che si svolge nella città portuale di Ismailiya, partecipano, fra gli altri, il premier russo, Dmitri Medvedev, e il presidente francese, Francois Hollande. L’Italia è rappresentata dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

SUEZ
Entrance of the new section of the Suez Canal in Ismailia, Egypt, Thursday, Aug. 6, 2015. Egypt on Thursday will unveil a major extension of the Suez Canal that President Abdel-Fattah el-Sissi has billed as an historic achievement needed to boost the country’s ailing economy after years of unrest. (ANSA/AP Photo/Amr Nabil)

 

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The first cargo ships passed through Egypt’s New Suez Canal

The first cargo ships passed through Egypt’s New Suez Canal on Saturday in a test-run before it opens next month, state media reported, 11 months after the army began constructing the $8 billion canal alongside the existing 145-year-old Suez Canal.

new suez canal
new suez canal

The new waterway, which President Abdel Fattah al-Sisi hopes will help expand trade along the fastest shipping route between Europe and Asia and give a boost to Egypt’s economy, will be formally inaugurated on Aug. 6.

Sisi wants the canal to become a symbol of national pride and to help combat Egypt’s double-digit unemployment. The old Suez Canal is already a vital source of hard currency for Egypt, which has seen tourism and foreign investment drain away in the years of turmoil since a 2011 uprising.

Three container ships crossed the new waterway, state news agency MENA reported. One was an American ship heading to Egypt’s Port Said from Saudi Arabia, another was a Danish ship sailing to the United States from Singapore, and a Bahraini ship going to Italy from Saudi Arabia.

The exercise took place amid tight security. An insurgency based in the Sinai Peninsula, which borders on the Suez Canal, has killed hundreds of soldiers and police since 2013. State television said there were helicopters circling above and showed naval vessels escorting the ships.

Mohab Mameesh, the chairman of the Suez Canal Authority who led the project, told state television from aboard the first ship that the test-run had been a success.

“This is the first trial crossing but it will be followed by more trials,” he said. “We are 99.2 percent done with everything. We should be completely done in two or three days.”

The existing canal earns Egypt around $5 billion per year. The new canal, which will allow two-way traffic of larger ships, is supposed to increase revenues by 2023 to $15 billion.

It should also reduce navigation time for ships to 11 hours from about 22 hours, Mameesh said last month, making it the fastest such waterway in the world.

The government also plans to build an international industrial and logistics hub nearby that it hopes will eventually make up about a third of the Egyptian economy. (Reporting by Omar Fahmy and Yusri Mohamed; Writing by Ahmed Aboulenein; Editing by Raissa Kasolowsky)

Jul 25, 2015

 

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