Fil di ferro
per legare corpi,
fil di ferro
per legare carnefici
all’immonda
eterna vergogna
di delitti sepolti
dall’oblio della storia:
per legare assassini
a chi non ricorda.
Romano Pisciotti
Les lèvres du coeur
les lèvres de la passion,
le goût de l’amour
le goût de la vie,
un amour incontesté
l’amour de la joie
et plaisir :
le baiser,
humeur et saveur
du plaisir sans frontières
pas d’hésitations ni de limites,
le don du souffle
du corps et de l’âme…
lame de désir
et de tourment.
(Le labbra del cuore
le labbra della passione,
il sapore dell’amore
il sapore della vita,
l’amore indiscusso
l’amore della gioia
e del piacere:
il bacio,
l’umore e il sapore
di piacere senza confini
né remore o limiti,
il dono del respiro
del corpo e dell’anima…
lama di desiderio
e tormento).
Romano Pisciotti
Il vento
costretto al passaggio
nella cruna
di ghiacci desolati
porta il ricordo
del gelo
di anime dimenticate
dalla Patria
e dagli onori.
Morti
in una steppa lontana
bagnata
dal pianto dei vinti
e delle madri sconfitte.
Romano Pisciotti
Centomila gavette di ghiaccio è la cronaca di una tragedia che si svolse durante la seconda guerra mondiale. Narra l’odissea dolorosa che i soldati italiani …
Il naviglio
che non è rientrato
ha mille e mille nomi,
ancora mille e più:
il nome
di ogni singolo uomo
che l’amaro destino
ha legato al salmastro
di notti senza Luna,
a rossi tramonti
e all’alba di gloria!
Combattenti sul mare,
nel ferro e nel fuoco,
eroi nel silenzio
di acque profonde.
Altri uomini
sono partiti
e partiranno
con la stessa bandiera
e lo stesso credo.
Romano Pisciotti
Con il Regio Decreto del 17 novembre 1860 n. 4419, viene sancita la nascita della Marina Militare.
…giusto festeggiare, celebrare e ricordare!
RP
Le navi da battaglia
han perso
torri e cannoni:
coperte lisce,
scatoloni per casseri
e tughe cieche
con dentro
tecnologia spaziale;
su quelle isole
di latta
hanno nascosto
l’armamento,
come i felini
gli artigli.
Il cuore
è ancora la bandiera,
l’anima è l’uomo,
e la preghiera
è sempre
quella del marinaio…
il mare, fortunatamente,
è ancora un mistero
meraviglioso
e qualcuno,
in plancia,
deve guardare di prua!
Romano Pisciotti
“…da’ giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera…”
Passano anni
ma rimangono,
in qualche parte
della mente,
avanzi di pensieri
che stanno,
nelle stagioni migliori,
come crisalidi
nel bozzolo del tempo.
Farfalle crepuscolari
nascono al tramonto
dei nostri sogni,
colorando
di lacrime e sorrisi
l’inverno della vita.
Avvicinandosi troppo
al chiarore dell’anima,
si bruciano le ali…
diventando nostalgia.
Romano Pisciotti
Sono stato gentilmente “criticato”per non scrivere tutta la realtà della vita di bordo…che, sicuramente, non è solo emozioni e tramonti stupendi!
Perdonate, ma scrivere, non certo da letterato, è la mia nuova passione!
Bene, confesso:
Ho navigato da giovane, quando la fatica e la lontananza pesano meno, quando la curiosità e la voglia di viaggiare sono come spinte per cercare nuovi orizzonti.
Ho cominciato lavando piatti…tantissimi piatti sull’ammiraglia dell’epoca : la T/n Raffaello!
Poi…ho annusato il profumo di mari diversi e il puzzo di stiva; ho respirato il fumo denso della ciminiera, la brezza mediterranea, l’odore del petrolio e di varie altre schifezze chimiche.
Quante volte mi sono incamminato a prua, al posto di manovra, in piena notte e con il viso picchettato dalla pioggia ghiacciata! Ho passato ore e ore sotto il sole al posto di manovra a Panama. Ho assaggiato la paura di marosi feroci; ho ricevuto complimenti, dai piloti canadesi, per come avevo imparato a manovrare nei ghiacci del San Lorenzo.
Ho diviso la cabina con qualche scarafaggio; ho fatto, non so più quante volte, la guardia in plancia in piena notte con l’unico conforto di una tazza di caffè preparata dai marinai in guardia con me; con loro non ho diviso solo il caffè, ma anche i loro sacrifici e il dolore della nostalgia per casa e famiglia…a volte al suono di qualche brano del “Notturno dall’Italia.”
Ho visitato gli USA e l’Australia quando i comuni mortali arrivavano solo al traghetto per la Sardegna e il massimo del turismo era una settimana a Londra, con viaggio organizzato.
Ho navigato su vecchie petroliere, modernissime bulk carrier e a bordo di eleganti transatlantici.
Ho viaggiato “alla busca” e, chiuso nella blindata Centrale Operativa di Combattimento, su navi militari (fortunatamente solo per esercitazioni).
Ho comandato e ubbidito…ho sempre fatto il mio dovere.
Ho fatto un po’ il pirata, barando sul punto nave da comunicare al noleggiatore; ho “fregato” un po’ di carico per miscelarlo con il bunker per i motori; ho “mastruzzato” qualche tonnellata sul carico…per favorire le tasche dell’armatore (erano le regole del gioco).
Ho preso belle abitudini nella prima classe della vecchia e lussuosa Augustus…ho preso qualche acciacco nella pancia di petroliere durante le operazioni di degassifica.
Ho conosciuto gente e posti…ho visto meraviglie della natura e dell’uomo, schifezze indicibili e povertà umana. Ho visto tanti di quei posti da confondermeli.
Ho aspettato settimane per ricevere una lettera da casa e poter imbucare un saluto.
Ho navigato quando, mollati gli ormeggi, si era fuori dal mondo…e il Marconista annunciava la buona o la cattiva novella: “Si carica a Ras Tanura…si scarica non si sa dove…Gibilterra ordini!”
Ho navigato quando farlo era ancora avventura: punto nave con le stelle e radar ancora a valvole! Ho sperimentato i primi Loran C…per il punto nave con stazioni di terra: un gran mal di testa per posizioni incerte! I satelliti di posizionamento erano
ancora un lusso per poche navi e, spesso, ancora molto sballati.
Anche l’esperienza con le stellette è stata molto interessante: iniziata come radarista sulla vetusta nave Cigno (una Fregata in tutti i sensi, carica d’anni e gloria!), proseguita in Accademia a Livorno e terminata insegnando navigazione! Non posso contare quante volte ho dovuto stringere i denti, ma posso ricordare l’amicizia e la solidarietà con i compagni di corso (vincoli che durano, ancora oggi, dopo quasi cinquant’anni!); posso ricordare la soddisfazione dell’insegnare a dei giovani l’arte della navigazione.
Ho smesso di navigare perché la mia passione si scontrava con un quotidiano deprezzamento della professione…oggi, dopo tanti anni la situazione dei marittimi è, purtroppo, complessivamente peggiorata!
Il mondo globalizzato e tecnologico ha trasformato in tranvieri gli ufficiali della Marina Mercantile.
Per quanto riguarda la Marina Militare …non voglio pronunciarmi, ma i valori per i quali ho “giurato” mi sembrano, oggi, molto annacquati nel Paese.
Lasciamo perdere la politica e torniamo alla vita di bordo:
certamente non facile…oggi come ieri. Un mondo che non si era ancora globalizzato, che non aveva ancora conosciuto internet, un mondo dove distanze e tempo non si erano ancora ristretti era, sicuramente, più affascinante, esotico…il navigare ne aveva di fascino!
Dal giorno che ho “appeso al chiodo” la Patente di Capitano di Lungo Corso, ho continuato a vivere esperienze, non sempre felici, ma sempre interessanti…spesso ancora collegate al mare.
Ho faticato, sognato e realizzato, vinto e perso…ho avuto delusioni e soddisfazioni. Ho vissuto, vissuto intensamente.
Sono salito sul ponte di comando di importanti aziende, in Italia e all’estero…ora faccio il pensionato.
Non è vero che scrivo solo di splendidi tramonti, di gioie e passioni…anche se qualche volta la poesia è andata un poco oltre alla realtà; non ho negato ricordi tristi e ho celebrato eventi drammatici, ma a settant’anni suonati è bello rivivere i ricordi migliori…nel modo migliore!
Comunque non ho ancora “tirato i remi in barca”.
Un abbraccio a tutti,
Romano
(Romano Pisciotti)
Il pallido tepore
di una Luna stanca
accarezza
i nostri corpi
inariditi dal sale
del tempo.
La pelle ricorda
ancora
i nostri corpi
caldi e forti
nel riverbero
di vele bianche
gonfie di sole,
vento e vita.
Mentre
ad ogni onda
il nostro tempo
scadeva nell’ eclissi
della giovinezza,
i nostri cuori
imparavano
a respirare l’oceano.
Ad ogni orizzonte
segue
un nuovo orizzonte:
chi è stato in mare
ha conosciuto l’infinito…
lo ha negli occhi
e nell’anima,
per sempre.
Romano Pisciotti
Quei giorni
che inzuppano il cuore
di pioggia
e di tristezza,
quei giorni
dove i ricordi
ti si siedono accanto.
Quei giorni
che t’abbracciano
di silenzi,
di occasioni mancate
e colori sfuocati:
tinte che
a poco si spengono,
lasciando all’anima
il destino
di un gelido inverno.
Romano Pisciotti