Sul Serra

Arturo Bonfanti: “48 anni fa, oggi pomeriggio alle 15,05, avvenne il dramma del corso Invicti dove morì metà del Corso sul monte Serra.
Onore a Voi cari ragazzi da tutto il 72° Phoenix 🌹🇮🇹⚓️

 

Silenzio sul Serra,

lontane le bandiere

e la retorica.

Lontano quel mare

sognato,

dove l’orgoglio

e la gioia

avrebbero navigato.

Solo il vento

e le nostre preghiere

saliranno a quel monte

per unire le nostre vite

ai loro sogni.

Il dolore non distingue

il coraggio dal fato:

quelle anime

hanno raggiunto

gli eroi,

per noi sono fratelli

e come tali

li ricordiamo.

R.P.

 

Il 3 marzo 1977 si infranse sulle pendici del Monte Serra il sogno di un futuro al servizio della Marina Militare per 38 cadetti dell’Accademia Navale di Livorno che persero la vita – insieme a un Ufficiale e cinque membri dell’equipaggio – nello schianto del loro Hercules C-130.

Un pensiero al dolore privato di tante famiglie. Molti genitori di quei ragazzi avranno già chiuso gli occhi: per una vita hanno rivissuto quello schianto 🥀

I sogni sono stati le vele per i nostri cuori

I sogni sono stati le vele per i nostri cuori, per le nostre passioni! Quel brigantino ha viaggiato con noi tutta la vita, ora ci sta accompagnando nei ricordi: lacrime, gioie, fatiche e amori che hanno gonfiato di forza e volontà, dal fiocco al controvelaccio, le nostre andature.

Abbiamo risalito il vento con randa e fiocco, abbiamo imparato a navigare con vento a sei quarte o al traverso, al lasco come con andatura di poppa.

Presto abbiamo capito che non si naviga con la prua al vento e abbiamo imparato a ridurre le vele nella tempesta, per tenderle, poi, nella ricerca di ogni alito possibile, volando sul mare verso orizzonti infiniti: avventura e fede che altri ragazzi non smetteranno di portare in petto.

Romano Pisciotti

 

Era il 6 novembre 1881 quando, dall’unione delle scuole delle Marine pre-unitarie di Genova e di Napoli, per volontà dell’allora Ministro della Marina, Ammiraglio Benedetto Brin, si diede vita all’Accademia Navale di Livorno, una delle esperienze formative più importanti della storia d’Italia.

Sorriso

In una foto ho rivisto lo spensierato sorriso del nostro Stefano, nell’assolato piazzale del brigantino, in un pomeriggio di quarant’anni fa.
Siamo invecchiati e tutti abbiamo avuto la nostra dose di gioie e disavventure, forse in proporzioni diverse e non sempre le gioie hanno compensato i crucci o le paure. Tornare a Livorno e sollevare la coperta del tempo, scoprendo corpi di gladiatori e profumi di speranze, ha commosso un po’ tutti…anche se non tutti i ricordi sono riusciti a sovrapporsi con la realtà di quell’incontro.

Caro Stefano, ho avuto la fortuna di averti accanto in quella cena informale dell’ultima serata, so bene che per te deve essere stato ancor più difficile tornare a Livorno: le pillole per digerire la vita e il bastone per ritrovare il passo, certo, non t’hanno agevolato.

Sono stato fortunato perché mi hai regalato i racconti dei tuoi viaggi, la tua ironia e un pizzico della tua gioiosa follia. Ti guardavo con affetto, mentre ascoltavo i tuoi aneddoti dipinti da dettagli e sottolineature quasi maniacali; ti guardavo e, sotto quella tua barba arruffata che t’incornicia il volto, vedevo un pacifico sorriso: quel sorriso di chi ha imparato a prendere la vita con coraggio e filosofia.

Un abbraccio forte carissimo amico.

Romano

STEFANO
72.mo

Accademia Navale

 

Romano Pisciotti