Quella tedesca è una società nella quale si dà molta importanza all’obbedienza e all’accettazione delle regole, è la società nella quale il capo ha sempre ragione e ciò che prevede la legge è sempre giusto, al di là di ogni considerazione etica o morale. È la società che spinge tutti a fare la spia, ma nella quale gli spioni non esistono, bensì solo cittadini dotati di senso civico. In cambio lo Stato si occupa con zelo dei suoi cittadini. Li aiuta economicamente e distribuisce sussidi per i motivi più disparati. Lo Stato aiuta in tutto e controlla tutto, anche l’educazione che viene impartita ai bambini. Per questo in Germania, unico paese dell’Unione europea, la scuola parentale o homeschooling è categoricamente vietata, proprio perché lo Stato deve poter controllare il tipo di educazione impartita.
I media continuano a presentarci la Germania come l’Eldorado e ci invitano a partire e a recarci proprio là. Quando si racconta ciò che avviene veramente in Germania, non si viene creduti, perché il lato oscuro è ben celato e lo si scopre solo quando è troppo tardi.
Anche di fronte all’evidenza (per es. una traduzione falsificata), i funzionari (ma anche i cittadini) dei nostri paesi non riescono a capacitarsi del fatto che in Germania possano verificarsi scenari di manipolazione e corruzione che assomigliano molti a quelli di tipo mafioso e dunque si presume siano sconosciuti in Germania.
Anche la CEDU, la Corte europea per i diritti umani, è sotto controllo tedesco: la ricevibilità dei ricorsi è stabilita da un giudice monocratico (un solo giudice) che conosce bene il diritto del paese contestato (quindi è austriaco, svizzero tedesco o di un paese dell’est.
In sintesi, tutto ciò che avviene sotto giurisdizione tedesca non è contestabile. I giuristi tedeschi nascondono bene – direi perfettamente – ciò che stanno facendo per il loro governo.
Marinella Colombo
Membro della European Press Federation
Responsabile dello « Sportello Jugendamt » dell’associazione C.S.IN. Onlus
Membro dell’associazione Enfants otages
Commento di Romano Pisciotti:
la Germania può violare ogni trattato e creare discrimini tra cittadini tedeschi e cittadini…europei.
L’Unione Europea afferma, ma non difende, il discrimine tra cittadini europei; la supremazia tedesca in Europa schiaccia la democrazia.
L’elemento essenziale è che la Germania si sente chiamata dalla volontà divina, nascosta sotto le sembianze del mercato, ad avere una supremazia nei confronti degli altri paesi.
Whether we’d like to admit it or not, governments, in general, are some of the shadiest organizations out there. The bigger and more powerful the country, the more likely it is to sit on a massive pile of shocking secrets. Such is the United States case, which perhaps has the most significant number of conspiracy theories drafted in its honor.
Che ci piaccia ammetterlo o no, i governi, in generale, sono alcune delle organizzazioni più losche in circolazione. Più grande e potente è il paese, più è probabile che si sieda su un enorme mucchio di segreti scioccanti. Questo è il caso degli Stati Uniti, che forse ha il numero più significativo di teorie del complotto redatte in suo onore
“Ma basta con una Germania che fa guerre… coinvolgiamola in un grande assetto politico così resta imbrigliata. In tal modo pensavano i padri fondatori dell’UE che di politica forse non avevano compreso tutto…. quanto meno non avevano percepito l’ambiziosa forza tedesca a rinnovarsi. E su questa strada che hanno promosso l’abbraccio pacificatore tra Francia e Germania, stritolando Italia e Spagna. E non solo, hanno anche avuto la pessima idea di suggellare questo progetto politico con la moneta unica come a dire “uno per tutti, tutti per uno”… ma non si trattava di Moschettieri. Tutti per uno significa, tutti per gli interessi tedeschi. Sarebbe bastato un grande territorio europeo di libero scambio… no, hanno preteso anche una banca centrale e quindi l’assembramento dell’economia in uniche mani manovrate dalla Germania che ha voluto un euro a immagine e somiglianza del marco. Da lì la fine dell’Italia. Quindi, in presenza di una recessione, come quella attuale, noi non abbiamo nemmeno una nostra moneta con la quale difenderci, anzi, ogni aiuto ci sottomette fino alla servitù definitiva.
E già ci siamo, ad oggi lo scarto Pil debito è di 160… ci possono acquistare in saldo quando vogliono.”
Sono qui che aspetto che passi il tempo, come già troppo spesso è successo.
Ho cominciato a pensare ad altri modi, altre storie, ad altre vite che sarebbero state possibili.
Poi le voci della ragione e del cuore mi riportano a cose che sono accadute su questo cammino in compagnia dei miei modi, dei miei errori e delle mie passioni.
Quante cose non sarebbero state… senza aver vissuto questa vita, esattamente come l’ho vissuta!
Triste di rabbia lo sono, ma pieno di gioia di essere stato quel che son stato, e non ancora sazio di quel che sono.
Felice che tu abbia condiviso con me cose che nessun altro avrebbe voluto neppure sentire.
Nessun’altra vita mi avrebbe potuto dare ciò che tu mi hai donato…
….Gli studiosi britannici affermano che dopo il 2005 la popolarità della democrazia è in costante discesa. Quindici anni or sono solo il 38 per cento degli intervistati di tutto il mondo si dichiaravano insoddisfatti della democrazia; oggi, sarebbero ben il 57, 5 per cento gli abitanti del pianeta delusi dal principio, o dal metodo chiamato democrazia. La maggioranza assoluta del mondo globalizzato. Tra gli Stati che guidano il disincanto, spiccano Stati Uniti, Brasile, Messico e Nigeria. Ci guardiamo bene dall’attribuire perfezione predittiva allo studio. Civiltà, culture, religioni, popolazioni tanto diverse non possono essere interpellati sullo stesso tema senza sorprese. Inoltre, diffidiamo per principio delle statistiche anglosassoni, che tendono a generalizzare, ridurre problemi complessi a schemi semplicistici, binari, sì, no, mi piace non mi piace, il modello delle reti sociali.
Tuttavia, merita riflettere su questo dato. Iniziamo dai tempi: nel 2005 non era ancora esplosa la crisi finanziaria globale, che ha lasciato sul terreno troppe vittime per non determinare conseguenze nella percezione comune. La globalizzazione era certo già in atto, ma non aveva ancora dispiegato l’immenso potenziale di cui siamo testimoni e vittime. I popoli dell’Europa orientale, ad esempio, finivano di digerire la sbornia del dopo comunismo, ma avevano già sperimentato i guasti del liberismo e della disgregazione sociale….CONTINUA A LEGGERE:
Attorneys for WikiLeaks founder Julian Assange are vowing to fight his possible extradition to the United States following his arrest in London, when British police forcibly removed Assange from the Ecuadorean Embassy, where he had taken asylum for almost seven years. On Thursday night, Democracy Now!’s Amy Goodman spoke to Noam Chomsky about Assange’s arrest, WikiLeaks and American power.The scandal is just the extraterritorial reach of the United States, which is shocking. I mean, why should the United States—why should any—no other state could possibly do it. But why should the United States have the power to control what others are doing elsewhere in the world? I mean, it’s an outlandish situation. It goes on all the time. We never even notice it. At least there’s no comment on it.
Like, take the trade agreements with China. OK? What are the trade agreements about? They’re an effort to prevent China’s economic development. It’s exactly what they are. Now, China has a development model. The Trump administration doesn’t like it. So, therefore, let’s undermine it. Ask yourself: What would happen if China did not observe the rules that the United States is trying to impose? China, for example, when Boeing or Microsoft, some other major company, invests in China, China wants to have some control over the nature of the investment. They want some degree of technology transfer. They should gain something from the technology. Is there something wrong with that? That’s how the United States developed, stealing—what we call stealing—technology from England. It’s how England developed, taking technology from more advanced countries—India, the Low Countries, even Ireland. That’s how every developed country has reached the stage of advanced development. If Boeing and Microsoft don’t like those arrangements, they don’t have to invest in China. Nobody has a gun to their heads. If anybody really believed in capitalism, they should be free to make any arrangement they want with China. If it involves technology transfer, OK. The United States wants to block that, so China can’t develop.
Take what are called intellectual property rights, exorbitant patent rights for medicines, for Windows, for example. Microsoft has a monopoly on operating systems, through the World Trade Organization. Suppose China didn’t observe these. Who would benefit, and who would lose? Well, the fact of the matter is that consumers in the United States would benefit. It would mean that you’d get cheaper medicines. It would mean that when you get a computer, that you wouldn’t be stuck with Windows. You could get a better operating system. Bill Gates would have a little less money. The pharmaceutical corporations wouldn’t be as super-rich as they are, a little less rich. But the consumers would benefit. Is there something wrong with that? Is there a problem with that?
Well, you might ask yourself: What lies behind all of these discussions and negotiations? This is true across the board. Almost any issue you pick, you can ask yourself: Why is this accepted? So, in this case, why is it acceptable for the United States to have the power to even begin to give even a proposal to extradite somebody whose crime is to expose to the public materials that people in power don’t want them to see? That’s basically what’s happening.
È un errore mettere tutto il gioco e l’apprendimento nell’infanzia, tutto il lavoro nella mezza età e tutti i rimpianti nella vecchiaia
It’s a mistake to put all the play and learning into childhood, all the work into middle age and all the regrets into old age
The continuous devaluation of knowledge in each sector leads to the devaluation of the country … like a job, a service or a low-priced product are just the illusion of well-being … low quality does not create wealth.
La continua svalutazione delle conoscenze in ogni settore porta alla svalutazione del paese…come un lavoro, un servizio o un prodotto a basso prezzo sono solo l’illusione del benessere … la bassa qualità non crea ricchezza.
Da ieri, TV e stampa ricordano i “caduti” nelle Foibe, tacendo la sorte riservata ai nostri connazionali dispersi nelle foibe del silenzio, se non quelle della calunnia e del tradimento: maltrattati, isolati e colpevolizzati d’essere figli di un pezzo di Patria rinnegata dai nostri partigiani e da politici da bottega…non solo quelli di Botteghe Oscure.
Ieri, il braccio armato della sinistra è sceso in piazza (dopo aver per anni infoibato i diritti dei lavoratori) ricordando tutti i giorni della memoria previsti dal calendario, meno… ovviamente, i giorni delle nostra vergogna, di quelli si sono già tutti dimenticati; per questo, in un futuro che non conosce la storia, non ci sarà speranza.
Non sono certamente uno storico, neppure un esperto di scontri in mare, ma la così detta “Battaglia di Punta Stilo” merita molto più del commento:
“Un pareggio!”
In quel 9 luglio del 1940 si affrontarono o furono impegnate, tali e tante unità navali, sia da parte italiana sia inglese, da poter ricordare l’evento bellico come il più grande scontro navale della seconda Guerra Mondiale, e non solo.
Lo scontro ci fu, violento, ma effettivamente con pochi danni tra le parti. Sappiamo che la Regia Marina soffrì per gravi problemi legati al coordinamento aereo e che la potenzialità delle corazzate italiane risultò inferiore alle aspettative.
La battaglia fu comunque uno scontro navale vero e proprio, forse troppo tradizionale, ma sicuramente senza risparmi tra le due fazioni.
Probabilmente, l’esperienza di questa battaglia, pur coperta dalla fanfara della propaganda dei due contraenti che si attribuirono la vittoria, aprì un nuovo capitolo nell’arte Militare Marinaresca circa l’utilizzo delle unità pesanti e, in generale, sulle strategie navali.
Le corazzate sono andate in pensione, le forze aeree e navali, oggi, agiscono di concerto…speriamo a scopo esercitativo, ma giustamente pronte all’intervento.
Io voglio ricordare così quella battaglia:
Precari su ogni nave, ma innamorati di quel ferro, hanno vissuto insieme ogni onda di ogni viaggio; respirato quell’odore familiare di vernice, caffè e umana convivenza; hanno diviso gli spazi angusti per il riposo e diviso l’immensità dei cieli stellati…vomitando le budella.
Diviso il tressette e la nostalgia; diviso il posto di combattimento, il coraggio e la paura.
A Punta Stilo hanno diviso la fortuna…o la sfortuna : accecati da fumo nero, assordati da fischi, sirene, rimbombi e grida… non hanno forse fatto la Storia, ma hanno diviso la gioia di tornare a casa, senza risparmiarsi in battaglia.
In seguito, molti, non divisero la stessa gioia.
HAS STILL SENSE CALL A 65-YEAR-OLDS “OLD” ?
The Oxford English dictionary defines “old” as “having lived for aa long time”. It illustrates the sense with an accompanying
phrase, “the old man lay propped up on cushions”: the old person as one who had made all the useful contributions he can possibly make to society and is now at rest.
(The Economist) …sorry, “old”…I am not !!!!
Cina: guerra commerciale killer dell’economia. La guerra commerciale è diventata il più grande “assassino di fiducia” per l’economia globale. A dirlo il ministro degli Affari esteri cinese….se lo dicono i sicari, possiamo crederci.
Among others, Dante, Einstein and Jobs, have had the peak of their genius in the moment of greatest sacrifice of their earthly life. The Passion is necessarily a constant for the state of Grace
Fra gli altri, Dante, Einstein e Jobs, hanno avuto l’apice della loro Genialità nel momento di maggior sacrificio della loro vita terrena. La Passione è giocoforza una costante per lo stato di Grazia.
In 1953, Maserati introduced the A6GCS/53, a sports-racing car powered by a two-liter twin-cam inline six-cylinder engine. Almost all of these Maseratis were built for racing and claimed class wins at the Mille Miglia and captured the Italian Sports Car Championship.
Guglielmo “Mimmo” Dei, the official Maserati dealer in Rome who later founded the racing team Scuderia Centro Sud, commissioned three A6GCS/53 with spider bodywork by Frua. The design is regarded by most as Pietro Frua’s greatest contribution to the art of Italian coachbuilding, flawless in proportion and imbued with intricate details. It is an ideal marriage of the thoroughbred A6GCS/53 competition chassis with Pietro Frua’s magnificent coachwork. The result is an undisputed masterpiece of Italian design and one of the most beautiful and desirable sports cars from the 1950s.
The mountain desert of Spiti is a nature lover’s dream — untouched and pristine. Arid mountains, snow-clad peaks, steep gorges surround the sprawling valley and through it runs the glistening Spiti River. A spectacular road trip across the region takes you to the Kye Gompa, a thousand-year-old monastery. The walls of the
Gompa are adorned with art, thangkas and valuable manuscripts, while its spirit is calm and soothing. In Spiti, you live like the Spitians — pick fresh fruits, run errands, participate in ceremonies to please ancient deities and send mail from India’s highest post office, all surrounded by Himalayan magnificence.
“La prima bomba atomica fu un esperimento inutile… [gli scienziati] possedevano questo giocattolo e volevano provarlo.”
73 anni fa Hiroshima e Nagasaki furono distrutte dalle bombe nucleari. Quella di Hiroshima fu una bomba all’uranio e quella di Nagasaki al plutonio, dunque furono due ordigni completamente diversi. Un doppio esperimento per gli scienziati. Esistono ancora molti malintesi circa quelle due bombe, varie fake news che circolano ancor oggi.
Sul piano tecnico quelle bombe segnarono il punto culminante del progetto Manhattan, che coinvolse migliaia di persone, con un investimento stimato in 2,5 miliardi di dollari.
Nessuno sa esattamente quante persone morirono a causa di quegli scoppi, le stime variano molto. Solo a Hiroshima forse 70.000 il primo giorno e 200.000 nei seguenti cinque anni, un po’ meno a Nagasaki.
Gli Stati Uniti stavano già bombardando tutte le più grandi città del Giappone con ordigni convenzionali, ma alcuni degli strateghi americani pensavano che quella campagna non avrebbe portato a nulla, non bastavano le uccisioni indiscriminate di civili se poi lasciavano il settore degli armamenti in piedi e funzionante.
Uno dei peggiori bombardamenti fu quello su Tokyo del 14 agosto 1945 – notate questa data, dopo il bombardamento nucleare! – che durò 14 ore e coinvolse 1.014 bombardieri che scaricarono 60.000 tonnellate di bombe sulla capitale giapponese. E, contemporaneamente alle bombe, la radio giapponese trasmetteva la voce dell’imperatore giapponese che annunciava la resa. Quel bombardamento fu una sorta di ultimo e inutile spettacolo pirotecnico per chiudere la guerra. Quando tutto fu finito, Harry Truman promosse l’idea che la guerra finì grazie alle bombe atomiche, le quali, tutto sommato, salvarono vite umane.
Ebbene, questa è la versione americana degli eventi, un tema ricorrente, ripetuto in documentari, libri, articoli e film. Lo vediamo ripresentato ogni giorno nel 2018 dalle nostre televisioni, in ricorrenza delle due fatidiche date.
È vero che la stima di un’invasione di terra – già prevista per il 1° novembre 1945 – avrebbe causato la morte di un milione di soldati americani. A quel tempo l’esercito giapponese possedeva ancora 4 milioni di soldati in grado di combattere e centinaia di aerei kamikaze pronti per essere lanciati in battaglia.
Ma sarà tutto vero? La storiografia moderna sembra raccontare, sommessamente, un’altra storia, ovvero che le atomiche non accorciarono la fine della guerra, neppure d’un giorno!
La guerra era diretta da Tokyo ma a causa delle cattive comunicazioni, delle linee telefoniche cadute, delle strade fuori uso, l’enormità dei bombardamenti atomici non poté essere apprezzata nel giro di 2 giorni dalle persone che guidarono quella guerra, primo fra tutti l’imperatore Hiro Hito.
Fu infatti la dichiarazione di guerra sovietica dell’8 agosto lo shock più forte dei bombardamenti atomici, perché l’intervento russo era il segno che tutto era perduto per i giapponesi e che era meglio trovare un accordo con gli americani.
È interessante notare che nel 1946 Albert Einstein disse che a suo parere le bombe atomiche furono usate per accelerare la fine della guerra, prima dell’attacco di Stalin e aggiunse anche che, secondo lui, Roosevelt non avrebbe mai autorizzato il loro uso. Il Giappone per forza di cose destinato a essere un loro alleato come lo era stato durante la prima guerra mondiale.
Il Giappone da mesi era alla ricerca d’una via d’uscita. Il rifiuto giapponese di resa derivava dalla dichiarazione di Roosevelt a Casablanca del gennaio 1943 di una resa “senza condizioni” che suonava bene con il suo elettorato in patria, ma che non significava nulla. Tali parole sorpresero Churchill quando gliele sentì pronunciare e quando poi vennero raccolte dalla stampa. Ma Roosevelt non le intendeva in senso letterale. Il significato delle parole di Roosevelt era che erano risoluti a vincere a tutti i costi. Il problema fu che egli morì poco dopo e il suo successore, Truman, fu costretto a seguire quella via, alla lettera.
Per il Giappone sarebbe stato sufficiente un accordo che lasciasse l’imperatore sul trono di crisantemo – come alla fine accadde – e che alzasse la bandiera bianca. Questa opinione è stata condivisa da tutti gli uomini del team di Truman tranne uno, il più potente e influente, il Segretario di Stato James (Jimmy) Byrnes – un uomo complesso e diabolico, che potrebbe essere un perfetto caso di studio per uno psicoanalista. Byrne era un uomo pieno d’odio, di ambizioni non realizzate, egoista e che disprezzava Truman per aver assunto la posizione di Presidente, che credeva destinata a sé stesso.
È un fatto storico che Churchill, MacArthur, Leahy, Grew, Eisenhower, Nimitz, Stimson e molti altri stavano premendo su Truman – almeno dal maggio 1945 – per includere la ‘clausola dell’imperatore’ nelle aperture di pace da presentare al governo giapponese, ma a causa dell’influenza negativa di Byrne, questo non fu possibile. L’irresoluto Truman, incapace di pensare diversamente dal suo segretario di Stato, Jimmy Byrnes, propose un ultimatum al Giappone il 26 luglio 1945 nel quale ancora una volta mancava la clausola di salvaguardia dell’imperatore. Il governo giapponese, dopo averne discusso, si rifiutò di rispondere. Il primo ministro giapponese Kantaro Suzuki usò un termine che è ancora famoso negli ambienti diplomatici, ovvero offrì un ‘mokusatu’ che significa ‘rispondere con il silenzio’.
Il generale Eisenhower s’oppose all’uso della atomica e più tardi scrisse nelle sue memorie: “Non era necessario colpirli con quella cosa orribile”. Il capo di stato maggiore del presidente Truman, ammiraglio William Leahy, ha scritto: “L’uso di questa arma barbara a Hiroshima e Nagasaki non è stato di alcuna utilità materiale nella nostra guerra contro il Giappone. I giapponesi erano già sconfitti e pronti ad arrendersi.”
Un famoso “falco”, il generale Curtis LeMay dichiarò poco dopo il loro utilizzo: “La guerra sarebbe finita in due settimane senza l’ingresso dei russi e senza la bomba atomica…la bomba atomica non ebbe niente a che vedere con la fine della guerra.” L’ammiraglio Chester W. Nimitz dichiarò pubblicamente, due mesi dopo Nagasaki: “I giapponesi, infatti, avevano già chiesto la pace… La bomba atomica non ebbe alcun ruolo decisivo, da un punto di vista puramente militare.” Anche l’ammiraglio William F. Halsey dichiarò pubblicamente: “La prima bomba atomica fu un esperimento inutile… [gli scienziati] possedevano questo giocattolo e volevano provarlo.”
Chiudiamo qui con le cupe parole di Willard H. Reeves, un cappellano della marina americana. “Quella sera ci siamo incontrati tranquillamente per cena. Sapevamo ben prima del lancio della bomba che il nemico era sconfitto e stava cercando la pace. C’era tristezza nell’aria per il fatto che Hiroshima era stata distrutta per niente. Alla fine un ufficiale spezzò il silenzio: “Perché?” era tutto quello che poteva dire… Quando tornai a casa, dopo la guerra e raccontavo la mia storia, la gente mi guardava sconcertata. Tutti erano stati convinti dalla stampa e dalle dichiarazioni rilasciate da persone del governo che il lancio delle due bombe era stato necessario per porre fine alla guerra.”
Angelo Paratico
La Chiesa si basa su dieci comandamenti e sui ricami della domenica da ogni pulpito.
Il Corano è usato per il beneficio di vite dedicate alla frugalità e alla spiritualità, allo stesso tempo per giustificare atti di terrorismo malvagi.
L’umanità, il mondo civilizzato e ogni organizzazione, Stato o condominio, hanno sempre avuto leggi: regole di comportamento, inevitabilmente influenzate dalla cultura e dalla politica di precisi momenti storici … o semplicemente influenzate da quelli che potevano gridare più forte o da chi era schiavo del potere, o un simpatizzante dello stesso.
Non penso che molti possano essere in disaccordo con quanto sopra, anche se la massa, la gente, cerca e si nutre di slogan sulla certezze della pena. Preferirei la certezza della Giustizia!!!
Un processo equo che non sia soggetto al pensiero del momento e all’opinione di giudici e giurati non può umanamente esistere; non è una questione di democrazia, ma di sensazioni, scontri di potere e di pensiero o semplicemente ignoranza e malafede.
Tra Gesù e Barabba, dopo la domanda democratica posta da Pilato, il popolo scelse il ladro; non molto meglio hanno fatto i giudici inquirenti… e neppure in tempi più vicini a noi, hanno meglio lavorato le commissioni dei parlamenti e le corti sovrane o sovranazionali.
La legge, interpretata, usata o calpestata è sempre stata oggetto, come minimo, di compromessi…difficile qualche cosa di diverso.
Anche dove la politica non ha nulla a che fare, il fiorire di narrazioni dei magistrati, basate su niente o indizi fragili, è spesso l’abitudine. La stampa cuoce, per l’opinione dei lettori, argomenti personali di giornalisti pagati e ancora meno imparziali di qualsiasi altro giudice. La politica cerca in ogni modo di prendere possesso di ogni tipo di sentenza e la gente condanna o assolve sulla scia di spot televisivi.
La giustizia ha “audience” in TV più che nei tribunali e gli innocenti hanno poche occasioni in entrambi i giudizi: Gesù rischia ancora la condanna.
Come la democrazia, dando voce a tutti, assicura più potere a quelli che contano i voti, la giustizia dà più potere a coloro che amministrano e governano in nome di un popolo che ha più voce e parole per i giudizi sportivi del dopo partita… “e tutti vissero cornuti e infelici”
The Church is based on ten commandments and on Sunday embroideries from every pulpit.
The Qur’an is used for the benefit of lives dedicated to frugality and spirituality, at the same time to justify acts of evil terrorism.
Humanity, the civilized world and every organization, State or condominium, have always had laws: rules of behavior, inevitably influenced by the culture and politics of precise historical moments … or simply influenced by those who could shout louder or from who was a slave of power, or a sympathizer.
I do not think that many can disagree with the above, even if the masses, the people, look for and feed on slogans on the certainties of punishment. I would prefer the certainty of justice !!!
A fair trial that is not subject to the thought of the moment and to the opinion of judges and jurors can not humanly exist; it is not a question of democracy, but of sensations, clashes of power and thought or simply ignorance and bad faith.
Between Jesus and Barabbas, after the democratic question posed by Pilate, the people chose the thief; the investigating judges did not do much better … and even in times closer to us, the commissions of the parliaments and the sovereign or supranational courts did not work better.
The law, interpreted, used or trampled has always been the object, at least, of compromises … difficult something different.
Even where politics has nothing to do, the flourishing of magisterial narratives, based on nothing or fragile evidence, is often the habit. The press cooks, for the opinion of the readers, personal matters of paid and even less impartial journalists… than any other judge. Politics tries in every way to take possession of every kind of sentence and people condemn or absolve in the wake of television commercials.
Justice has “audience” on TV, more than in the courts and the innocent have few occasions in both judgments: Jesus still risks condemnation.
Like democracy, giving voice to everyone, ensuring more power to those who count the votes, justice gives more power to those who administer and govern in the name of a people that has more voice and words for the sports judgments of the after game. . “and all lived horned and unhappy”
Il celebre direttore d’orchestra Abbado, senatore a vita, scomparso nel 2014, si era visto recapitare nel 1976 un avviso di accertamento di rettifica del reddito per 77 milioni di lire dal Fisco italiano in cui si presumeva che il maestro avesse dichiarato meno di quanto guadagnava in base alla sua notorietà. Ora la Cassazione ha affermato che la notorietà non è un elemento oggettivo di capacità contributiva. E ci sono voluti 44 anni per chiarirlo e difensori di altissimo calibro come Victor Uckmar. Ormai sia lui che Abbado sono morti e la sentenza esce ora. Se è vero che il sistema tributario è un indice della civiltà di una Nazione… valutate voi…
(Giulio Rossi Valdisole)
Too often the State imposes heavy taxes on citizens without offering them adequate services; the State shows the arrogance of power when it uses the tax system in an oppressive way.
Troppo spesso lo Stato impone tasse gravose ai cittadini senza offrire a loro servizi adeguati; lo Stato mostra l’arroganza del potere quando usa il sistema fiscale in modo vessatorio.
Non stiamo più combattendo, per farlo non occorre che ci sia una guerra…tanto più che il nemico si nasconde nel fritto di McDonald, negli intrugli della Monsanto e dietro le riforme strutturali. Gli antichi guerrieri, il loro credo (qualsiasi fosse, ne avevano uno) e il loro coraggio sono estinti, come si sono estinti filosofi e pensatori. Abbiamo perso la voglia di combattere, stiamo perdendo l’identità e qualsiasi forma di valore. Senza veri oppositori, dilaga l’ignoranza e con essa, l’arroganza e la mediocrità. Non occorre combattere in armi, basterebbe dire “NO”… ma infondo, ci piace il “low cost”, ci piacciono le scorciatoie. Ci tappiamo il naso per paura di mali peggiori o per comodità. Neppure esistono più i pirati, ne le loro storie…storie di violenza e bottini, ma anche storie di lotta contro un sistema e la sua (quella si) violenza!! Parolai e venditori di fumo, questi abbondano….null’altro che servi di un mondo globalizzato, senza arte ne parte, se non il profitto! Guadagni veloci, senza reali investimenti a lungo termine nell’industria…figuriamoci nell’istruzione o nella “manutenzione” del pianeta. I nuovi padroni disfano, tolgono la speranza e distribuiscono paura e bugie…. l’umanità pecora si da in pasto ai lupi. Bestie subdole che offrono i loro servizi senza compenso, come se la tela del ragno fosse la mosca a pagarla!! Siamo spiati, consigliati e….fritti. Noo…non ci sono più guerrieri o eroi che ci salveranno. Il testimone alle nuove generazioni non lo passeremo….lo consegnerà Amazon a domicilio!!!
How Europeans spread Rinderpest ( peste bovina) and Tsetse fly across Africa
Italian soldiers who invaded Eritrea in 1887 introduced to the continent a deadly cattle virus that causes a disease called Rinderpest. The disease spread fast across Africa as no native animal had a trace of immunity to it. According to Pearce, it spread through Tigre in Ethiopia and then followed ox trails south along the Rift Valley and west across Sahel herding routes via Sudan and Chad into West Africa. It took just five years to reach the Atlantic, and within a decade it had arrived in South Africa. By the end of the century, most of the cattle in southern Africa had died, a toll estimated at 5.5 million. This pandemic has been called the greatest natural calamity ever to befall Africa.
I soldati italiani che invasero l’Eritrea nel 1887 introdussero nel continente un virus mortale del bestiame che causa una malattia chiamata Rinderpest. La malattia si diffuse rapidamente in tutta l’Africa poiché nessun animale nativo aveva una traccia di immunità. Secondo Pearce, si diffuse attraverso Tigre in Etiopia e poi seguì le scure di bue a sud lungo la Rift Valley e ad ovest attraverso le rotte del Sahel attraverso il Sudan e il Ciad nell’Africa occidentale. Ci sono voluti solo cinque anni per raggiungere l’Atlantico, e nel giro di un decennio era arrivato in Sud Africa. Alla fine del secolo, la maggior parte del bestiame nell’Africa meridionale era morto, un bilancio stimato in 5,5 milioni. Questa pandemia è stata definita la più grande calamità naturale che abbia mai colpito l’Africa.
La peste bovina è un’epizoozia, una malattia animale. Il nome significa “peste del bestiame” in tedesco, ed è un parente del virus del morbillo che infetta le bestie ferocemente ungulate, tra cui bovini, bufali, grandi antilopi e cervi, maiali e facoceri, persino giraffe e gnu. I ceppi più virulenti hanno ucciso il 95 per cento delle mandrie che hanno attaccato.
Ma la peste bovina non è affatto irrilevante per gli esseri umani. È stato accusato di aver accelerato la caduta dell’impero romano, aiutando le conquiste di Gengis Khan e ostacolando quelle di Carlo Magno, aprendo la strada alle rivoluzioni francese e russa e sottomettendo l’Africa orientale alla colonizzazione.
Qualsiasi società dipendente dal bestiame – o parenti come lo zebù africano, i bufali asiatici o gli yak dell’Himalaya – era vulnerabile.
La peste bovina è stata debellata e dichiarata scomparsa in tutto il mondo dal 2011
Rinderpest has been eradicated and declared disappeared all over the world since 2011
Rinderpest is an epizootic, an animal disease. The name means “cattle plague” in German, and it is a relative of the measles virus that infects cloven-hoofed beasts, including cattle, buffaloes, large antelopes and deer, pigs and warthogs, even giraffes and wildebeests. The most virulent strains killed 95 percent of the herds they attacked.
But rinderpest is hardly irrelevant to humans. It has been blamed for speeding the fall of the Roman Empire, aiding the conquests of Genghis Khan and hindering those of Charlemagne, opening the way for the French and Russian Revolutions, and subjugating East Africa to colonization.
Any society dependent on cattle — or relatives like African zebu, Asian water buffaloes or Himalayan yaks — was vulnerable.
LA STRAGE DEI BRACCIANTI
Nel mondo, milioni di persone vivono con due dollari il giorno e ancora più persone sperano di poter arrivare a guadagnare due dollari il giorno, altri ancora non hanno neppure la speranza e altri ancora neppure sanno che cosa sia il dollaro.
I ragazzi che si sono schiantati con il pulmino in Puglia, probabilmente, guadagnavano cinque euro il giorno e viaggiavano su un pulmino meno scassato di quelli che costituiscono la logistica del trasporto in gran parte dell’Africa, movimentando persone pigiate insieme a bagagli e animali.
I sostenitori della globalizzazione ritengono un successo l’aumento dell’economia e del benessere mondiale: in effetti, cinque euro il giorno, per pochi “fortunati”, sono un bel successo………CONTINUA….. (LINK)…
When will we realize that the American economy is a fragile giant? The illusion or fear of other countries supports the American economy. The fear of being excluded from that big market is the best support for that country. The second support is military power. Many economists argue that a second financial and economic bubble will break out soon, worse than the previous one. The more a country’s economy will be tied to the US, the deeper the crisis it will suffer. It is not a secret, nor a novelty that companies must diversify exports to reduce risks.
Do not be afraid to discover new worlds on other routes … do not feel safe in the consolidated or easier trades. The road to success is not always paved.
Quando capiremo che l’economia americana è un gigante fragile? L’illusione o la paura di altri paesi sostiene l’economia americana. Il timore di essere esclusi da quel grande mercato è il miglior supporto per quel paese. Il secondo supporto è il potere militare. Molti economisti sostengono che una seconda bolla finanziaria ed economica scoppierà presto, peggio della precedente. Più l’economia di un paese sarà legata agli Stati Uniti, più profonda sarà la crisi che subirà. Non è un segreto, né una novità che le aziende debbano diversificare le esportazioni per ridurre i rischi.
Non aver paura di scoprire nuovi mondi su altre rotte … non sentirti sicuro nelle operazioni consolidate o più semplici. La strada per il successo non è sempre lastricata.
Do not say that in Italy we do not know how to build bridges: some Italians know how to make bridges of gold. Non dite che in Italia non sappiamo fare i ponti: qualche italiano sa come fare ponti d’oro.
La spazzatura che leggiamo in rete corrisponde a una cultura che sta passando nella società. Si dice: “uno vale uno”. È vero per ciò che riguarda la democrazia rappresentativa ma non per sostenere che il merito non conta nulla. Se devo fare un intervento chirurgico pretendo un chirurgo. Perché questo non deve valere in tutti gli altri campi?!
The garbage we read on the web corresponds to a culture that is passing through society. It is said: “one is worth one”. It is true for what regards representative democracy, but not for arguing that merit counts for nothing. If I have to do a surgery I’m demanding a surgeon. Why does this not apply to all other fields ?!
La filastrocca di Gianni Rodari, scritta nel 1962, è da brividi.
Ladro di “erre”
C’è, chi dà la colpa
alle piene di primavera,
al peso di un grassone
che viaggiava in autocorriera:
io non mi meraviglio
che il ponte sia crollato,
perché l’avevano fatto
di cemento “amato”.
Invece doveva essere
“armato”, s’intende,
ma la erre c’è sempre
qualcuno che se la prende.
Il cemento senza erre
(oppure con l’erre moscia)
fa il pilone deboluccio
e l’arcata troppo floscia.
In conclusione, il ponte
è colato a picco,
e il ladro di “erre”
è diventato ricco:
passeggia per la città,
va al mare d’estate,
e in tasca gli tintinnano
le “erre” rubate.
Gianni Rodari – (1962)
Romano Pisciotti: di non facile lettura, ma estremamente interessante……..
Uno studio realizzato da un think tank saudita rivela come Mosca e Riad starebbero studiando la possibilità di mandare in pensione il cartello dei Paesi produttori di petrolio. Il progetto sarebbe appoggiato anche dal presidente americano Trump
Climate change is not just about distant lands and peoples; it involves not only our neighbours, but also invests us, our country and mortgages our future days.
As long as the desert wind blows, bringing the pride of the sand riders into the great lagoon and the ocean will have the strength to push the waves of vital rain towards the highlands … Nature will rule Africa and humanity will have the strength to reach the fantastic days for which children on the continent and in the whole planet are entitled.
If men will be so small as to forget the fortunes donated by God; if one day the ignorant gnomes will succeed in destroying the millennial balance between wind and sea, that day people will forget peace and beauty: there will be no future for our children … the dream of a Greater Nigeria will wither into burnt lands by false promises of wealth.