Nettuno contro Zeus

Il mare grande

quando è immobile,

nero e silenzioso,

perde l’anima divina

facendo più paura

della tempesta

e della nebbia densa;

la condizione è il

preambolo di una lotta:

il mare,

geloso del cielo,

d’un tratto,

sembra accendersi

con fosforo

risalito dal profondo.

Invisibili esseri

incendiano la superficie

come un rigurgito

di draghi marini.

L’acqua si mescola

con la luce

che più brilla

sotto il taglio di prua,

mentre

sembra placare

il gorgo dell’elica.

Un tappeto luminoso

e gelatinoso

scivola sul silenzio

della bonaccia

allontanandosi

nel buio della notte.

La scienza

ha un nome

per questo fenomeno,

per noi marinai

e sognatori

è l’eterna invidia

di Nettuno per l’aurora.

 

Romano Pisciotti

Bio luminescence. Illuminazione di plancton…

IL NAUFRAGIO DELLA CIVILTÀ

…L’America, per quanto resti una superpotenza, è sul punto di perdere ogni credibilità morale. L’Europa, che aveva promesso alla sua gente e a tutto il mondo il progetto più ambizioso e confortante della nostra epoca, sta per smembrarsi. Il mondo arabo-musulmano è sconfinato in una crisi profonda che lascia la sua popolazione nella disperazione e che ha ripercussioni spaventose su tutto il pianeta. Delle grandi nazioni emergenti o in via di rinascita, come la Cina, l’India e la Russia, fanno irruzione sulla scena mondiale in una atmosfera deleteria in cui ciascuno pensa per sé e in cui vige la legge del più forte. Una nuova corsa agli armamenti sembra inevitabile. Senza contare le minacce, gravissime, che pesano sul nostro pianeta – il clima, l’ambiente, la sanità – e alle quali non potremo far fronte senza quella solidarietà globale che, appunto, ci manca. …

 

(Libro suggerito da Romano Pisciotti)

DAL DIARIO DELLA MORTE

 

(Scroll for English version)


I Giganti

cacciati dall’Olimpo

vomitarono

la loro rabbia

sulle  fertili terre

di Bacco…

raccolsi anime

già senza corpo:

nulla

o solo ombre.

La cenere

coprì

umani e bestie,

più tardi lavorai

per le anime lente

che abbandonavano

i brandelli

di ciò

che fu umano.

Raccolsi anche

il coraggioso Plinio.

Dopo secoli

m’incammino ancora

dove il dolore

si sta radunando:

al ponte di Miyuki.

Ho lasciato le ombre

fuse nei muri

e devo abbracciare

chi è sopravvissuto

alla bolla

e al tuono:

per loro

fine  dell’agonia,

per altri

la vita

sarà l’atroce destino.

Dal ponte,

ho guardato il

mondo

cercando il Dio

causa del macello:

ho trovato

solo nani

che festeggiavano

la vittoria.

(Pompei, 79 d.C. – Hiroshima, 6 Agosto 1945)

Romano Pisciotti

HIROSHIMA: FIRST AID AT MIYUKI BRIDGE

From the diary of Death

The Giants

expelled from Olympus

vomited

their rage

on the fertile lands

of Bacchus…

I gathered souls

already without bodies:

nothing

or only shadows.

The ash

covered

humans and beasts,

later I worked

for the slow souls

that abandoned

the shreds

of what

was human.

I also gathered

the brave Pliny.

After centuries

I still walk

where the pain

is gathering:

at the Miyuki bridge.

I left the shadows

fused in the walls

and I must embrace

those who survived

the bubble

and the thunder:

for them

the end of the agony,

for others

life

will be the atrocious destiny.

From the bridge,

I looked at the

world

looking for the God

cause of the slaughter:

I found

only dwarves

celebrating

the victory.

(Pompeii, 79 AD – Hiroshima, August 6, 1945)

Romano Pisciotti

L’INGANNO

L’inganno

è quel cuore

che corre

che ricorda

il miele

delle tue labbra

e il sale

di viaggi per mare.

L’inganno

è tutto ciò

che il cuore

ancora insegue

in battiti,

passioni e gioie.

L’inganno

sono i secondi

che battono uguali

e mai rallentano,

è quel cuore

che corre

e che ancora

desidera

miele e sale.

L’inganno

è averne basta,

non per scelta,

ma per quel dolore

nell’ossa

e i muscoli

stanchi.

L’inganno è

il cuore che corre

e un vecchio

che non lo segue.

L’inganno

è il breve dono

della forza

e della bellezza,

è il lungo riscatto

della rosa appassita

e dell’agonia.

 

Romano Pisciotti

ROMA SAL MUNDI


(Roma sale del mondo)

Città dei pugnali

e dei tradimenti,

dei lutti

e del sangue.

Roma è la Storia

e la storia

di mille racconti:

il peccato,

il becero gozzoviglio,

i pennacchi dei Centurioni

e dei Carabinieri,

la morte

e la fede dei Santi,

i bersaglieri di corsa

e i lenti Ministeri.

Roma è

il Circo Massimo

e la triste Barcaccia,

simbolo di un’impero

squarciato

che non può affondare

nei sanpietrini,

tantomeno nell’oblio

di onde d’asfalto.

Città celebrata:

nei film,

nelle grida da un balcone,

nel verbo dei Papi,

in noiose cerimonie presidenziali

e dal popolo stornellatore.

La città dell’incenso,

del sudore di schiavi,

della puzza delle latrine

e del fumo delle offerte pagane

agli Dei…e alla paura.

Roma è la daga

padrona del mondo,

è l’acqua piegata

dalla geometria

e le terre

segnate da strade

e ponti dell’ingegno latino.

Roma è il Tevere

dei topi

e del monumento

al tempo che scorre.

Legioni

mai del tutto sconfitte,

dalle orde antiche

ne’ da nuovi barbari,

difendono il cuore della città eterna.

Il compromesso e l’inganno,

più duraturi del travertino,

la bellezza

scolpita nei marmi millenari,

il coraggio delle centurie,

l’anima dei Cesari

e gli sbadigli dei nobili,

regnano l’Urbe…

mai tutta conquistata

da chi  l’ha desiderata

o bramata:

si fottano i Napoleone

i Savoia, l’Europa

e chi,

oltre oceano,

vorrebbe imitarne l’Impero.

Roma sopravvivrà

al proprio caos,

al pianto e al riso,

al terrore

e alla stupidità del mondo.

 

di Romano Pisciotti

EMOZIONI INEVASE

 

Seguitemi in un sogno 

in quel mondo

dove tutto s’avvera.

Chiudete gli occhi

e pensate agli amori

alle passioni,

alle cose mancate

o lasciate a metà.

Pensate

a quel groppo in gola,

alle emozioni inevase

e al magma di pensieri

che non trovano la via,

un passaggio,

verso la realtà!

Qui ritroveremo

gli addii in sospeso,

gli amici partiti

e i treni persi.

Luci, colori e note

di musiche

che troveranno parole.

Troveremo il tempo

che non c’era

e quello

che abbiamo buttato.

Viaggeremo

in quelle stanze

dove vivono

malinconia e rimorsi.

Almeno in sogno

potremo spegnere

le lacrime

e la rabbia.

Al ritorno, forse

potremo

farcene una ragione.

Romano Pisciotti

OROSCOPO

OROSCOPO

Maghi e streghe, anche nei miei anni sfortunati, hanno sempre predetto un oroscopo “altalenante”, non importava a loro se, mentre mi dondolavo su quell’altalena, picchiavo la testa nel punto più alto che raggiungevo o se perdevo pure le scarpe  nel punto più basso delle mie evoluzioni. Certo, ogni tanto, c’è stata qualche soddisfazione e, grazie alla ben misurata lunghezza delle corde ricevute in dotazione, non sono stato catapultato per la tangente in un volo interspaziale ne’ sono caduto così in basso da non poterlo più raccontare! A quelle corde mi ci sono aggrappato, ho tenuto duro! A volte mi sono incazzato (forse spesso) e ho ancora qualche rancore, ma ho continuato a dondolarmi. Forse è stato per il dondolio che ho raccattato anche qualche acciacco…o forse solo per l’età!

Tra alti e bassi ho anche provato ad immaginarmi una vita diversa, come in tanti film dov’ero sempre il protagonista più ricco, più bello…insomma più tutto, anche milionario, o un pilota o un cantante o un banchiere…e tanto altro. Eppure, malgrado non mi mancasse la fantasia, non ho trovato un film che mi soddisfacesse al punto di chiedere la parte. Mi domando: “in quelle diverse vesti, con migliori arcani, come avrei potuto diventare quello che lo specchio non può mostrare?” Intendo, l’anima, il cuore e il cervello che esperienze avrebbero fatto? Quale allenamento? Non che per il vissuto abbia ottenuto un gran cervello o un cuore alla De Amicis, tanto meno un’anima santa…ma in fondo mi piaccio come sono!

Non ho capito dove quell’altalena e’ fissata: all’albero della vita? Al dito di Dio o a quello del diavolo? Ad una trave scricchiolante o che altro? Forse è appesa al nulla, al mistero della vita; forse sono gli accadimenti che hanno offerto robusti ganci per le corde della mia altalena!

Quelle corde sono state probabilmente un limite, ma mi hanno retto nei momenti di sconforto e non mi hanno permesso di sbalzare in voli poco sicuri. Quelle corde sono state un legame con le persone che ho amato…e che amo!

I miei successi (comunque non pochi), le mie lacrime, le gioie e gli amori, gli amici, le passioni…tutta la vita e’ attorcigliata a quelle  corde! Nei film che mi sono fatto non mancava nulla, ma sarebbe stato diverso e meno profondo, meno entusiasmante…sarebbe stato solo più facile, ma non così com’è stato e piaciuto, sudato, goduto e appassionato!

Le mie labbra hanno baciato con intensità, le mie mani hanno accarezzato con delicatezza, ho giudicato con giudizio, ho donato tutto ciò che ho potuto e ho lavorato sodo. Ho fatto le più diverse esperienze, nel bene e nel male.

Ho incontrato buffoni, nani invidiosi e rompiscatole…ma anche tante persone dalle quali imparare e altre alle quali, volentieri, ho insegnato qualche cosa. Ho avuto qualche riconoscimento, da molti ho ricevuto un caldo abbraccio. Non sono riuscito a diventare ricco, ma non sono povero.

Mi è toccato in sorte il segno zodiacale dei pesci, mi ci riconosco: sensibile, fantasioso, sognatore, romantico. Ho passato anni in mare, Nettuno mi è sempre stato amico. Anche ora sono affascinato dalle onde, dalle tempeste e dalla calda bonaccia…forse è li’ che continuo a sognare e a meravigliarmi.

BUON 2024 A TUTTI!!

Romano

 

di Romano Pisciotti

 

URLA

Il tuono della morte

arrivò dall’orizzonte

rimbombando

dal cassero alla chiglia,

seguirono fiamme atroci

e dolore,

sangue e sirene.

La paura

saliva dal mare:

saltavano paratie

e poi i boccaporti.

Bruciavano i corpi

nel gasolio

e nelle grida:

urla

che risalivano i ponti

rotolando in coperta

spargendo tutto il dolore.

Poi, la grande bolla

inghiottì il relitto 

e il buio della notte.

Nella pena di un’alba muta,

solo il mare

poté accogliere quelle anime,

per restituirle a Dio

insieme alle preghiere

e i dolorosi lutti

di madri e spose.


Romano Pisciotti

VECCHIO

VECCHIO

Carne e anima

diventano

ricordi e sogni

in lunghe notti

spezzate da malanni

e un po’ di paura.

Nel giardino appassito

degli anni brevi

i giorni sono stancanti,

rumorosi e veloci,

quasi fastidiosi.

Il mondo disturbante,

con nuovi vizi

e manie,

sembra dimenticare

glorie e storia

perdendosi

nell’irrilevante,

nell’ignoranza

e in minoranze

sbraitanti nuovi credo.

In fondo,

non riesci a pensare

che non più ti riguarda.

 

Romano Pisciotti

OLD

Flesh and soul become

memories and dreams

in long nights

broken by ailments

and a little fear.

In the withered garden

of short years

the days are tiring,

loud and fast,

almost annoying.

The disturbing world,

with new vices

and manias,

seems to forget

glories and history

getting lost

in the irrelevant,

in ignorance

and in minorities

ranting new creeds.

Despite everything,

you can’t think

that no longer concerns you.

Romano Pisciotti