Sono stato gentilmente “criticato”per non scrivere tutta la realtà della vita di bordo…che, sicuramente, non è solo emozioni e tramonti stupendi!
Perdonate, ma scrivere, non certo da letterato, è la mia nuova passione!
Bene, confesso:
Ho navigato da giovane, quando la fatica e la lontananza pesano meno, quando la curiosità e la voglia di viaggiare sono come spinte per cercare nuovi orizzonti.
Ho cominciato lavando piatti…tantissimi piatti sull’ammiraglia dell’epoca : la T/n Raffaello!
Poi…ho annusato il profumo di mari diversi e il puzzo di stiva; ho respirato il fumo denso della ciminiera, la brezza mediterranea, l’odore del petrolio e di varie altre schifezze chimiche.
Quante volte mi sono incamminato a prua, al posto di manovra, in piena notte e con il viso picchettato dalla pioggia ghiacciata! Ho passato ore e ore sotto il sole al posto di manovra a Panama. Ho assaggiato la paura di marosi feroci; ho ricevuto complimenti, dai piloti canadesi, per come avevo imparato a manovrare nei ghiacci del San Lorenzo.
Ho diviso la cabina con qualche scarafaggio; ho fatto, non so più quante volte, la guardia in plancia in piena notte con l’unico conforto di una tazza di caffè preparata dai marinai in guardia con me; con loro non ho diviso solo il caffè, ma anche i loro sacrifici e il dolore della nostalgia per casa e famiglia…a volte al suono di qualche brano del “Notturno dall’Italia.”
Ho visitato gli USA e l’Australia quando i comuni mortali arrivavano solo al traghetto per la Sardegna e il massimo del turismo era una settimana a Londra, con viaggio organizzato.
Ho navigato su vecchie petroliere, modernissime bulk carrier e a bordo di eleganti transatlantici.
Ho viaggiato “alla busca” e, chiuso nella blindata Centrale Operativa di Combattimento, su navi militari (fortunatamente solo per esercitazioni).
Ho comandato e ubbidito…ho sempre fatto il mio dovere.
Ho fatto un po’ il pirata, barando sul punto nave da comunicare al noleggiatore; ho “fregato” un po’ di carico per miscelarlo con il bunker per i motori; ho “mastruzzato” qualche tonnellata sul carico…per favorire le tasche dell’armatore (erano le regole del gioco).
Ho preso belle abitudini nella prima classe della vecchia e lussuosa Augustus…ho preso qualche acciacco nella pancia di petroliere durante le operazioni di degassifica.
Ho conosciuto gente e posti…ho visto meraviglie della natura e dell’uomo, schifezze indicibili e povertà umana. Ho visto tanti di quei posti da confondermeli.
Ho aspettato settimane per ricevere una lettera da casa e poter imbucare un saluto.
Ho navigato quando, mollati gli ormeggi, si era fuori dal mondo…e il Marconista annunciava la buona o la cattiva novella: “Si carica a Ras Tanura…si scarica non si sa dove…Gibilterra ordini!”
Ho navigato quando farlo era ancora avventura: punto nave con le stelle e radar ancora a valvole! Ho sperimentato i primi Loran C…per il punto nave con stazioni di terra: un gran mal di testa per posizioni incerte! I satelliti di posizionamento erano
ancora un lusso per poche navi e, spesso, ancora molto sballati.
Anche l’esperienza con le stellette è stata molto interessante: iniziata come radarista sulla vetusta nave Cigno (una Fregata in tutti i sensi, carica d’anni e gloria!), proseguita in Accademia a Livorno e terminata insegnando navigazione! Non posso contare quante volte ho dovuto stringere i denti, ma posso ricordare l’amicizia e la solidarietà con i compagni di corso (vincoli che durano, ancora oggi, dopo quasi cinquant’anni!); posso ricordare la soddisfazione dell’insegnare a dei giovani l’arte della navigazione.
Ho smesso di navigare perché la mia passione si scontrava con un quotidiano deprezzamento della professione…oggi, dopo tanti anni la situazione dei marittimi è, purtroppo, complessivamente peggiorata!
Il mondo globalizzato e tecnologico ha trasformato in tranvieri gli ufficiali della Marina Mercantile.
Per quanto riguarda la Marina Militare …non voglio pronunciarmi, ma i valori per i quali ho “giurato” mi sembrano, oggi, molto annacquati nel Paese.
Lasciamo perdere la politica e torniamo alla vita di bordo:
certamente non facile…oggi come ieri. Un mondo che non si era ancora globalizzato, che non aveva ancora conosciuto internet, un mondo dove distanze e tempo non si erano ancora ristretti era, sicuramente, più affascinante, esotico…il navigare ne aveva di fascino!
Dal giorno che ho “appeso al chiodo” la Patente di Capitano di Lungo Corso, ho continuato a vivere esperienze, non sempre felici, ma sempre interessanti…spesso ancora collegate al mare.
Ho faticato, sognato e realizzato, vinto e perso…ho avuto delusioni e soddisfazioni. Ho vissuto, vissuto intensamente.
Sono salito sul ponte di comando di importanti aziende, in Italia e all’estero…ora faccio il pensionato.
Non è vero che scrivo solo di splendidi tramonti, di gioie e passioni…anche se qualche volta la poesia è andata un poco oltre alla realtà; non ho negato ricordi tristi e ho celebrato eventi drammatici, ma a settant’anni suonati è bello rivivere i ricordi migliori…nel modo migliore!
Comunque non ho ancora “tirato i remi in barca”.
Un abbraccio a tutti,
Romano
(Romano Pisciotti)