LA FEBBRE DEL PIANETA


Nessun scienziato nega il cambiamento climatico, che è conseguenza  di cicli naturali e fenomeni che coinvolgono il cosmo intero. Quello che non pochi scienziati mettono in discussione è la relazione, oramai diffusa, tra operato dell’uomo e cambiamento del clima…tanto più che la Terra, e di conseguenza il clima (o viceversa) è sempre stata in evoluzione, anche da prima che l’uomo apparisse sul pianeta. L’inquinamento antropico è un fattore che influenza il cambiamento ma in modo assai minore rispetto, ad esempio, alle emissioni dei vulcani…emissioni a loro volta insignificanti rispetto alle ripercussioni delle esplosioni solari. Quello che oggi chiamiamo Mediterraneo, si è prosciugato, dalla sua formazione, per ben due volte…non certo per colpa dell’uomo, che manco c’era. I deserti erano aree verdi, ecc….in somma i cambiamenti climatici esistono da sempre. In tempi “più vicini”, l’uomo ha sperimentato temperature più alte sul continente battezzato, poi, Europa…come, al contrario, ha vissuto mini glaciazioni, solo pochi secoli fa (Medioevo).

Certo, non è passando tutti all’auto elettrica che risolveremo il problema, come non lo risolveremo con le pale eoliche o altre mirabolanti idee…ad oggi non esiste un reale sostituto al fossile. L’anno scorso il vento non è stato sufficiente per i campi eolici del nord Europa; l’idrogeno, pur abbondante, non si trova in natura in stato “libero” e la sua “estrazione” costa , in termini energetici più del valore prodotto; la riconversione industriale all’elettrico costerebbe, oltre al disastro economico, un picco d’inquinamento, momentaneo ma enorme! Il nucleare, anche se sarà “sicuro”, non ha ancora risolto il problema delle scorie.

Bisogna dare spazio e tempo alla ricerca, non siamo ancora pronti, come sta facendo l’Unione Europea, per fissare a norma di legge la fine delle emissioni.

Oggi potremmo solo fare un uso migliore, più contenuto, delle risorse del pianeta, ma prima occorrerebbe l’adesione alla stagnazione di miliardi di persone che vedono nell’utilizzo delle fonti fossili la via d’uscita dalla povertà!…E l’adesione di qualche milione di gretini che predicano la fine del mondo, ma che non rinunciano al telefonino (inquinamento ambientale) o ad una cena consegnata a casa dal ristorante giapponese ( segno della globalizzazione e  dei nuovi schiavi)!

Se il clima cambia dovremmo adeguare la nostra agricoltura, le nostre città e le nostre abitudini, al cambiamento. Dove già esiste il clima tropicale, lo scolo delle acque è garantito da veri canali nelle città, non da piccoli scarichi sotterranei…adeguiamoci! Come abbiamo adeguato le aree del Polenise per controllare le alluvioni! Torniamo a pulire e a dragare i fiumi e a controllare le aree montane: Venezia, quella dei Dogi, controllava tutto il bacino che influenzava la laguna.

Di cose da fare ce ne sarebbero tante, ma l’idea di fermare la temperatura della Terra è la meno fattibile…non siamo degli Dei.

Romano Pisciotti

Un commento su “LA FEBBRE DEL PIANETA”

  1. Quanta verità!
    Forse tecnologicamente stiamo facendo passi da gigante ma a volte, come hai ben spiegato tu, basterebbe rivedere la storia e essere più responsabili. Semplice e forse banale per l’uomo comune eppure così impensabile per chi le cose le dovrebbe fare.
    Al solito….

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