MUTAMENTO ANTROPOLOGICO

“L’Umanità sta per entrare in una nuova Era, eccessivamente digitalizzata e con contatti umani ridotti all’essenziale, che mai si era vista nella storia. Non è né progresso, né sviluppo, ma MUTAMENTO ANTROPOLOGICO.”

Giuseppe Palma

 

DAL WEB:

 

Fondazione Nuova Specie:

Il disagio diffuso è da collegarsi ad un profondo “mutamento antropologico” in atto nel mondo odierno.

Il disagio diffuso è un disagio strutturale che intacca il modo stesso con cui l’uomo ha finora interpretato, organizzato e vissuto la vita, in tutti i suoi aspetti. Questo “mutamento antropologico” si è manifestato in maniera più evidente con la diffusione della scienza, della tecnologia e dei processi di globalizzazione economica che hanno “scisso”, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, l’organizzazione del mondo precedente in piccoli “villaggi” separati, ognuno con una propria e stabile regolamentazione interna.

Si tratta del passaggio dal “Villaggio Mondo” al “Mondo Villaggio” cui confini sono confusi e le cui strade sono attraversate continuamente da tanti fenomeni diversi e opposti.
Il “mutamento antropologico” in atto ha annullato i riferimenti culturali, istituzionali e sociali a cui l’uomo era abituato, rendendolo debole e frantumandolo delle sue varie parti. L’individuo oggi è così “orfano” di una visione e di un’organizzazione della vita che possa dargli salute e armonia. I modelli culturali tradizionali a cui siamo abituati, non sono più sufficienti per affrontare il disagio.

È necessario un nuovo punto di vista (un nuovo “codice”) che riporti l’individuo in salute e lo aiuti a rigenerare la propria specificità.

 

Presentato da Romano Pisciotti

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