What are the reactions, in general, of the people and religions?
For Muslims, “the disease was to be accepted and endured with resignation.” Needless to flee or react, the disease did not spread by contagion, but affected specific people: “God had specifically and individually selected his targets”. In general, this vision can be defined as fatalistic, and will cross all peoples. Historians note, for example, that a similar position was taken by the Calvinist / Puritan Dutch supporters of predestination during the plague of 1628 and following. Next to fatalism, the rejection reaction: the plague is not there, it does not exist (we even come to kill the doctors who reported it); or the epicurean choice: that of those who decided to flee and try to avoid fear by having fun as much as possible. Catholics have seen disease as a consequence of original sin.
Quali le reazioni, in generale, della gente, e delle religioni?
Per gli islamici “il morbo doveva essere accettato e sopportato con rassegnazione”. Inutile fuggire o reagire, il morbo non si propagava per contagio, ma colpiva specifiche persone: “Dio aveva specificamente e individualmente selezionato i suoi bersagli ”. In generale questa visione è definibile fatalista, e attraverserà tutti i popoli. Gli storici notano per esempio che una posizione analoga fu presa dagli Olandesi calvinisti/puritani fautori della predestinazione, durante la peste del 1628 e seguenti. Accanto al fatalismo, la reazione di rigetto: la peste non c’è, non esiste (si arrivano anche ad uccidere i medici che la hanno denunciata); oppure la scelta epicurea: quella di chi decideva di fuggire e di cercare di scongiurare la paura divertendosi per quanto possibile. I cattolici hanno visto nelle malattie una conseguenza del peccato originale.
Francesco Agnoli
Freely translated into English by Romano Pisciotti