ECONOMIA PARASSITARIA

L’economia parassitaria degli Stati Uniti

di Giacomo Gabellini

Secondo i dati pubblicati dal Bureau of Economic Analysis lo scorso 26 giugno, alla fine del primo trimestre del 2024 gli Stati Uniti accusavano una posizione finanziaria netta negativa per 21,28 trilioni di dollari, a fronte dei 16,93 trilioni registrati nel quarto trimestre 2023. Un ammontare assai cospicuo, pari all’80% circa del Pil e prossima in valore assoluto alla somma delle posizioni finanziarie nette di tutti i Paesi debitori del mondo. Più specificamente, le attività sono cresciute su base annua di 3,24 trilioni di dollari (da 32,54 a 35,78 trilioni), a fronte di un incremento delle passività dell’ordine di 7,59 trilioni (da 49,47 a 57,06 trilioni).

Gli Stati Uniti continuano in altri termini a importare enormi volumi di capitale straniero, prevalentemente sotto forma di investimenti diretti e di portafoglio (acquisto di titoli del Tesoro, obbligazioni societarie e azioni al di sotto del 10% del capitale azionario complessivo). A trainare il processo sono gli alleati internazionali degli Stati Uniti, vale a dire Giappone, Corea del Sud, Australia e, soprattutto, Paesi membri dell’Unione Europea. Se prima dello scoppio del conflitto russo-ucraino avevano manifestato un certo livello di bidirezionalità, con l’adozione delle sanzioni, la recisione del legame energetico con la Federazione Russa e la destrutturazione dell’architettura di sicurezza europea i flussi transatlantici di capitale hanno assunto un senso univocamente favorevole agli Stati Uniti. Le importazioni di capitali (non solo) europei hanno impresso una forte spinta propulsiva all’economia degli Stati Uniti, i quali hanno chiuso il 2023 con una crescita del Pil su base annua pari al 3,1%. Un incremento di 1,5 trilioni di dollari (da 25,35 a 26,85 trilioni), conseguito a fronte di un concomitante aumento del debito netto con l’estero di 3,59 trilioni di dollari (da 16,26 a 19,85 trilioni). La dinamicità economica degli Stati Uniti risulta quindi strettamente dipendente dalla capacità del Paese di attrarre capitali stranieri, nell’ambito di un meccanismo di drenaggio della ricchezza altrui non sostenibile a tempo indeterminato.

Starbucks

Tutto l’aroma della globalizzazione nell’accordo Nestlé-Starbucks

La compagnia svizzera ha acquisito il diritto di commercializzare i prodotti della catena di Seattle. Ecco come il caffè ha unito i cinque continenti nei secoli

Un’icona americana ormai debordante negli aeroporti e nei centri commerciali, nei parcheggi e agli angoli delle strade, su YouTube, MySpace e sulle pagine di Facebook, in “Shrek 2” e in “Ti presento i miei”, nelle puntate dei Simpson e in quelle  di Sex and the City. Eppure è con la svizzera Nestlé che Starbucks ha siglato la grande alleanza. Un’alleanza che vale 7,5 miliardi di dollari e darà a Nestlé il diritto a commercializzare i prodotti del gruppo di Seattle.

Nestlè

La storia del caffè, però, c’entra poco sia con gli Stati Uniti che con la Svizzera. Il suo nome infatti deriva dall’altopiano etiopico di Kaffa, e tuttora l’Etiopia è il quinto produttore mondiale di caffè, con 384.000 tonnellate che nel 2015-16 rappresentavano il 3 per cento della produzione mondiale, il 34 per cento del suo export, il 60 per cento delle sue fonti di valuta e 15 milioni di posti di lavoro. Nero come il petrolio, qualcuno ha accostato il caffè al greggio indicandoli come i due carburanti su cui si basa la velocità del mondo moderno: l’uno per le macchine, l’altro per i cervelli delle persone. Più in generale il caffè è la terza voce più importante nei mercati mondiali delle commodities, appunto dopo petrolio-gas e acciaio. E non solo per l’Etiopia il caffè ha un’importanza economica pari a quella che ha l’“oro nero” per i paesi produttori.

E anche quello di Starbucks, in fondo, è un caffè globalizzante: è di proprietà americana, fa accordi con gli svizzeri, si rifornisce in America Latina e Africa e sfonda in Asia, ma è stato apertamente ispirato al “caffè all’italiana”. Per questo il primo nome della catena fu tra 1985 e 1992 “il Giornale”. Per questo gran parte della sua nomenclatura è in italiano, vero o maccheronico: Espresso, Grande, Venti, Trenta, Latte, Cappuccino, Americano, Breve, Macchiato, Frappuccino, Barista. E per questo ci ha messo tanti anni prima di trovare il modo di proporre la copia alla patria del modello originale: il primo Starbucks in Italia.

Presented by Romano Pisciotti

FUTURE: AFRICA !!!…FUTURO: AFRICA !!!!

 

By Salih Booker and
Ari Rickman

(Versione originale con traduzione in italiano e miei commenti. Romano Pisciotti)

Beginning in 2035, the number of young people reaching working age in Africa will exceed that of the rest of the world combined, and will continue every year for the rest of the century. By 2050, one in every four humans will be African. At the end of the century, nearly 40 percent of the world’s population will be African. Yet, instead of preparing to build a relationship that can grow with the continent, based upon diplomatic cooperation, the United States is doubling down on more than a decade of reliance on its military as the primary vehicle of engaging with Africa. The consequences, as one might expect, are overwhelmingly negative.

A partire dal 2035, il numero di giovani che raggiungono l’età lavorativa in Africa supererà quelli del resto del mondo messi insieme e continuerà ogni anno per il resto del secolo. Entro il 2050, un uomo su quattro sarà africano. Alla fine del secolo, quasi il 40% della popolazione mondiale sarà africana. Eppure, invece di prepararsi a costruire un rapporto che possa crescere con il continente, basato sulla cooperazione diplomatica, gli Stati Uniti stanno facendo affidamento sulle proprie forze armate come principale veicolo per impegnarsi con l’Africa. Le conseguenze, come ci si potrebbe aspettare, sono assolutamente negative.

 

The impending demographic dividend will only add to Africa’s economic importance. Since 2000, at least half of the countries in the world with the highest annual growth rate have been in Africa. By 2030, 43 percent of all Africans are projected to join the ranks of the global middle and upper classes. By that same year, household consumption in Africa is expected to reach $2.5 trillion, more than double the $1.1 trillion of 2015, and combined consumer and business spending will total $6.7 trillion.

L’imminente crescita demografica non farà che aumentare l’importanza economica dell’Africa. Dal 2000, almeno la metà dei paesi al mondo con il più alto tasso di crescita annuale si trova in Africa. Entro il 2030, il 43% di tutti gli africani è destinato a entrare nelle fascia delle classi medie e superiori globali. Entro lo stesso anno, il consumo delle famiglie in Africa dovrebbe raggiungere i $ 2.5 trilioni, più del doppio di $ 1.1 trilioni del 2015, e la spesa congiunta di consumatori e imprese ammonterà a $ 6.7 trilioni.

Romano Pisciotti: …e l’Europa sta a guardare, preoccupandosi solo di raccogliere qualche disperato dal mare.

Tutto questo mentre la Cina sta investendo in modo massiccio nel continente.

… and Europe is watching, just worrying about picking up some desperate people from the sea.

All this while China is investing heavily on the continent.

Immigration policy – comment by Romano Pisciotti

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Gli Stati Uniti discutono le nuove leggi sull’immigrazione

The United States discuss the new immigration rules

 

Captain Romano Pisciotti, surfing USA web

Cecil, lo Zimbabwe chiede agli Usa l’estradizione del dentista Palmer

Lo Zimbabwe ha avviato la procedura per chiedere agli Stati Uniti l’estradizione di Walter Palmer, il cacciatore del Minnesota che ha ucciso il leone Cecil, una vicenda che ha scatenato una ondata di proteste in tutto il mondo e nella cittadina in cui vive il dentista, costretto anche a chiudere la sua clinica. Palmer avrebbe versato 50mila dollari per poter partecipare alla caccia grossa vicino al parco nazionale di Hwange, nello stato africano, in cui ha colpito il leone.

Captain Romano Pisciotti

romano pisciotti First Ever Extradition on Antitrust Charge compare to Extradition to kill lion USA NIGERIA Europa
Cecil lion

 

 Cpt. Romano Pisciotti First Person Extradited From Europe to the United States for criminal
Captain Romano Pisciotti