(Roma sale del mondo)
Città dei pugnali
e dei tradimenti,
dei lutti
e del sangue.
Roma è la Storia
e la storia
di mille racconti:
il peccato,
il becero gozzoviglio,
i pennacchi dei Centurioni
e dei Carabinieri,
la morte
e la fede dei Santi,
i bersaglieri di corsa
e i lenti Ministeri.
Roma è
il Circo Massimo
e la triste Barcaccia,
simbolo di un’impero
squarciato
che non può affondare
nei sanpietrini,
tantomeno nell’oblio
di onde d’asfalto.
Città celebrata:
nei film,
nelle grida da un balcone,
nel verbo dei Papi,
in noiose cerimonie presidenziali
e dal popolo stornellatore.
La città dell’incenso,
del sudore di schiavi,
della puzza delle latrine
e del fumo delle offerte pagane
agli Dei…e alla paura.
Roma è la daga
padrona del mondo,
è l’acqua piegata
dalla geometria
e le terre
segnate da strade
e ponti dell’ingegno latino.
Roma è il Tevere
dei topi
e del monumento
al tempo che scorre.
Legioni
mai del tutto sconfitte,
dalle orde antiche
ne’ da nuovi barbari,
difendono il cuore della città eterna.
Il compromesso e l’inganno,
più duraturi del travertino,
la bellezza
scolpita nei marmi millenari,
il coraggio delle centurie,
l’anima dei Cesari
e gli sbadigli dei nobili,
regnano l’Urbe…
mai tutta conquistata
da chi l’ha desiderata
o bramata:
si fottano i Napoleone
i Savoia, l’Europa
e chi,
oltre oceano,
vorrebbe imitarne l’Impero.
Roma sopravvivrà
al proprio caos,
al pianto e al riso,
al terrore
e alla stupidità del mondo.
di Romano Pisciotti