UN BRACCIO DI FERRO?


I BRICS hanno abbastanza cannoni (…e non solo) per essere una forza militare globale e hanno così tante materie prime da poter ricattare il mondo, vista anche la candidatura dell’Arabia Saudita. Dispongono di notevoli produzioni agricole, come ad esempio il grano russo e il riso indiano, da poter affrontare ogni deficit alimentare futuro, sia in termini di ulteriori aumenti produttivi, sia per abitudini alimentari meno esigenti: nella cucina di alcuni di questi paesi gli insetti sono già in tavola! 

Hanno popolazioni giovani…con veramente tanti giovani! Formano tra loro un mercato interno enorme e con un potenziale ancora maggiore: entro i loro confini nessun prodotto è al punto di aver saturato il potenziale di vendita, semmai hanno enormi fasce di popolazione con l’aspettativa di una vita migliore…con ciò che ne potrà derivare in termini di PIL.

Nell’ultimo ventennio hanno sviluppato ogni tipo d’industria e di tecnologia: hanno invaso il mondo con i loro prodotti e alcuni dei loro manufatti hanno già raggiunto la Luna! Insieme sono una forza che potrebbe far tremare i grassi paesi del G7, già affamati di materie prime; molti dei paesi europei hanno mercati interni oramai maturi…come la loro popolazione!

Con il già avviato processo d’inclusione di altri paesi, i BRICS potrebbero controllare anche aree di primaria importanza geopolitica: il canale di Suez, ad esempio, con la già annunciata candidatura dell’Egitto.

I BRICS dovrebbero preoccupare il mondo Occidentale, tanto più che già minacciano di creare anche una propria unità monetaria, forse lontana, ma eventualmente capace di sostituire il dollaro negli scambi internazionali.

Nessun paese del gruppo BRICS può vantare una democrazia come intesa nel mondo occidentale, ma questo potrebbe essere un vantaggio nella loro crescita programmata: nessuno dei partner si “balocca” con i diritti di questa o di quella minoranza! Quando il benessere diffuso dovesse porre questo tipo di attenzioni…l’Europa sarà già moribonda e occupata da popolazioni Afro-asiatiche.

Anche questi paesi dovranno fare i conti con i cambiamenti climatici, per ora stanno sfruttando le farneticanti fantasie europee fornendo, ai paesi verdi, pannelli solari, auto elettriche e terre rare…naturalmente andando controcorrente in termini di riscaldamento globale e inquinamento. Forse, questi nuovi signori, hanno un maggior pragmatismo e pensano di venire, per le loro future vacanze, a godersi le tutelate oasi mediterranee.

Ci vorrebbe la sfera di cristallo per capire se i BRICS riusciranno ad affermarsi. Sicuramente ad alcuni di questi paesi non manca la cultura né una lunga storia a cui riferirsi…elementi essenziali per il continuo sviluppo di civiltà: loro sembrano scavare nel passato, rivalutandone  ogni aspetto utile per la missione di “rivincita”, mentre noi ci siamo messi a criticare la Storia, facendo anche un gran piacere ai popoli emergenti.

Alcuni di questi paesi rischiano però di far emergere dal passato alcune frizioni tra loro, anche se non hanno importanti scheletri colonialisti, non mancano storiche inimicizie o rivalità: I Russi non hanno mai amato i Cinesi e gli Egiziani non digeriscono il benessere sfacciato dei cammellieri sauditi. Problematiche e rivalità, gratta gratta nella Storia e negli usi, potrebbero emergere…questi popoli hanno iniziato solo ora ad “annusarsi”.

Già non mancano rivalità commerciali, come tra Cina e India: due titani ancora in età adolescenziale sulla scena mondiale!

Da non sottovalutare le questioni religiose, anche se oggi non sembrano costituire un problema…e, comunque, il motto “Parigi val bene una messa” (…o in alternativa, una gita alla Mecca) potrebbe avere ancora il suo valore!

Forse, per poter vincere, manca ai BRICS un “padrone”: un paese che possa dettare legge, un poliziotto abbastanza forte da mettere tutti in riga, secondo i propri umori e volontà con ogni tipo di pressione economica e militare…come gli USA nelle riunioni del G7. Paradosso abissale: il primo nemico dei BRICS dovrebbe essere il loro modello, il modello per uno di loro!

Come si muoverà il nostro padrone? Avrà bisogno di rivalutare le colonie europee? Cercherà nuove alleanze a suon di dollari?

Per ora sembrerebbe intenzionato ad indebolire la Russia in una guerra per procura e ad allargare la NATO sino al Pacifico e nell’emisfero australe…cosa ancor più irritante per i BRICS.

Chi vivrà vedrà: forse quello climatico non sarà l’unico cambiamento per il Pianeta.

Romano Pisciotti 

3 commenti su “UN BRACCIO DI FERRO?”

  1. Si , la tua disamina è molto ben esposta , anche il fatto se tutti questi stati andranno d’accordo e non si faranno gli sgambetti . Una cosa mi viene da dire . Essi non sono un continente come l’Europa o gli stati Uniti e possono non avvertire lo spirito di appartenenza . Il collante economico o di moneta a mio avviso non è sufficiente . Vedremo !

  2. L’espansione dell’adesione ai BRICS non solo aumenterà il loro peso economico sulla scena globale, ma potrebbe anche diminuire l’influenza delle istituzioni finanziarie globali dominate dagli Stati Uniti come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nei paesi che vogliono tagliare legami con l’Occidente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *