Il suo profilo da moneta imperiale romana è stata la filigrana di un’epoca ormai morta.

“Due erano allora le correnti di pensiero su Gianni Agnelli, che mi paiono rimaste identiche anche oggi. Una, salottiera, sintetizzata dal titolo scalfariano “Avvocato panna montata”, che lo ferì: giudizio banale, ingeneroso. L’altra, agiografica, che lo descriveva come il più grande imprenditore italiano del Ventesimo secolo. Giudizio altrettanto banale che lui stesso, cinico uomo di mondo, avrebbe rifiutato con ironia.

 

Neppure fu l’uomo moderno, kennediano, visionario descritto dagli stranieri, forse in contrapposizione all’italiano medio.”

Da : “Vi racconto il Gianni Agnelli che ho conosciuto”
Di Riccardo Ruggeri

 

Presentato da Romano Pisciotti

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