Eccesso di tutela e paura del rischio… segno d’incompetenza?

Quanto il decrescere delle competenze incide sulla crisi nella produzione portando all’estensione del dominio del rischio in ogni ambito della società?Forse troppe tutele servono a coprire troppe incompetenze.

Romano Pisciotti

 

Da  “La deriva dei competenti” di Pasquale Terracciano:

L’avanzamento tecnologico ha offerto nuove sicurezze, ma anche creato nuove paure; ha inoltre generato la promessa di poter prevenire un numero indefinito di possibili pericoli.

Ma se si moltiplicano all’infinito i rischi preventivabili e le procedure di sicurezza il sistema tracolla per eccesso di rumore, per l’impossibile sostenibilità della selva di protocolli assicurativi contro i pericoli.

Non si possono impiegare le risorse su ogni eventuale rischio; emergeranno sempre fragilità da scaricare su altri elementi del sistema. In una società costantemente sul filo del rasoio, le tensioni vengono infatti spostate di settore in settore – ad esempio dall’economia alla sanità alla scuola – fino a quando i nodi non vengono al pettine.

L’eccesso di tutela diventerà nociva essa stessa, «iatrogena» provocando cioè più danni di quanti ne cura.

C’è un rischio enorme ad ascoltare le sole ragioni delle precauzioni

Si potrebbe osservare che è possibile provare non tanto a prevenire tutto, quanto cercare di stimare fino a che punto si è disposti a perdere.

 

https://www.treccani.it/magazine/agenda/articoli/pensiero-politico/ventura.html

Ventura R.A (2020), Radical Choc. Ascesa e caduta dei competenti.

Nemesi Medica (1975)

Teoria della classe disagiata (Ventura, 2016)

 

Presentato da Romano Pisciotti

Un commento su “Eccesso di tutela e paura del rischio… segno d’incompetenza?”

  1. Nella mio lavoro mi sono scontrato tantissime volte con i così detti professionisti che sanno tanto di teoria e con i politici che devono decidere , entrambi , da quello che ho avvertito a pelle, avevano un unico scopo , quello di fare il meglio per ciò che stava loro a cuore . Praticamente mi sono sentito una pedina o meglio come si dice in gergo un easy man , volevano da me un avvallo più professionale del loro , quasi un conforto che servisse da conferma sulle scelte già fatte . Spesso sono stato in contrasto con quanto deciso, le cose si sono fatte comunque sempre a modo loro .

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