La mia terra

Ho paura che non sia più la mia terra: non parlo del ricordo degli eroi o delle rime dei poeti, delle officine di passioni o dei campi di speranza.

Non scomodo la storia, il pensiero operoso di capitani d’industria o le capaci mani callose di chi ha, per tante volte, costruito e ricostruito questo Paese: reclamo il coraggio di un popolo, che non può perdersi nelle chiacchiere di politici malsani; il futuro della gente non può stare appeso ai sogni della finanza speculativa, tanto meno alla paura d’incubi mostruosi di aride zolle.

Si è fatto scempio delle arti e gettato la bellezza, l’orgoglio, la logica e l’onore inseguendo meccaniche futuristiche di vuote teorie globali.

Romano Pisciotti

Un commento su “La mia terra”

  1. Quando ho cominciato a navigare ho fatto quello che sentivo e voluto , non rimpiango una sola virgola della mia scelta. Questo mi ha reso sereno e predisposto a comprendere le aspettative e le ambizioni delle persone che ho incontrato nella mia vita. Quando incontro un artigiano rimango stupefatto e meravigliato del suo lavoro. Ha dedicato tutta la sua vita a migliorare e perfezionare la sua conoscenza molto spesso consapevole che la sua straordinaria esperienza sarebbe morta con lui. Questo mi ha lasciato e mi lascia una grandissima tristezza . È possibile che non ci siano giovani che abbiano una grande passione come quella che ho avuto io per il mare per tutti questi lavori artigianali che andranno scomparendo? Stiamo perdendo generazioni e generazioni che non torneranno mai più!

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